Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 15 Settembre 2016
Donna controllore aggredita da immigrato
Salvata dai passeggeri del treno
Ha tentato di rapinarla e l’ha fatta cadere. Il nigeriano , ora in carcere, aveva con sé della marijuana. I sindacati: «Serve maggiore sicurezza, ok ai vigilantes».
Un’altra aggressione e altri momenti di paura sui treni che percorrono la linea Milano-Tirano: sabato, infatti, un ragazzo ha aggredito il controllore che gli intimava di pagare il biglietto, provocandogli alcune contusioni. E le conseguenze avrebbero addirittura potuto essere peggiori senza l’intervento tempestivo di alcuni passeggeri che, accortisi di quanto stesse accadendo, si sono subito prodigati in difesa della donna addetta al controllo dei biglietti.
Scendendo più nel dettaglio dei fatti, così come dalla ricostruzione dei Carabinieri della compagnia di Sondrio, sabato mattina l’uomo, Anymaj Chiboy, un nigeriano di 26 anni peraltro già conosciuto alle forze dell’ordine, si trovava sul treno che percorreva la tratta Milano-Tirano in possesso di un biglietto fino a Lecco. Il giovane, però, anziché scendere a Lecco, ha proseguito il suo viaggio verso Tirano, capolinea del treno: quando la controllora gli ha fatto rilevare l’irregolarità e stava per compilare il biglietto fino a Tirano, il ragazzo ha dapprima finto di pagare la somma dovuta, consegnando il denaro nelle mani della donna, ma poi, non soltanto ha immediatamente strappato i soldi dalle mani della dipendente di Trenord, ma l’ha anche spinta facendola cadere a terra.
Solamente l’intervento dei passeggeri che stavano assistendo alla scena ha consentito l’immobilizzazione del malvivente e ha dato la possibilità al controllore di dare l’allarme alle forze dell’ordine. All’arrivo dei Carabinieri di Morbegno il giovane nigeriano, già noto alle forze dell’ordine, è stato trovato anche in possesso di una modica quantità di marjuana, confezionata e accuratamente nascosta. L’uomo, portato in caserma, è stato arrestato con l’accusa di tentata rapina, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate, detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità personale e rifiuto di esibire documenti di identità da parte di straniero.
Ora il giovane è detenuto nella casa circondariale di Sondrio e ieri si è presentato all’udienza per la convalida del suo arresto. Dopo averlo sentito, il gip Carlo Camnasio ha deciso che l’indagato rimanga in carcere.
La donna aggredita, invece, è stato visitata in ospedale dove le sono state riscontrate alcune contusioni guaribili in pochi giorni.Al di là delle conseguenze fisiche, rimarranno comunque quelle psicologiche per un episodio davvero spiacevole e che sempre più di frequente coinvolge il personale di Trenord o anche i passeggeri sui treni della tratta Milano-Tirano. Tanto che le organizzazioni sindacali già nei mesi e nelle settimane scorse avevano segnalato questa problematica che rischia di trasformarsi in un vero e proprio allarme.
«Abbiamo segnalato più volte questa situazione - conferma Giorgio Nana, segretario della Filt Cgil di Sondrio - anche perché già due delle nostre capotreno sono finite in ospedale a seguito di un’aggressione. Viaggiare sta diventando pericolosissimo: magari quando un treno parte da Milano ci sono 400 passeggeri che poi diventano 40 con i vagoni che si svuotano progressivamente. E non sai mai quello che può succedere, specie quando è buio. Anche con il nuovo Coradia il controllore, se è su una carrozza non può andare nell’altra anche solo per rendersi conto di quello che sta succedendo o per dare l’allarme».E i controllori o i capotreno non sono gli unici a rischiare un’aggressione: «Rischiano anche i viaggiatori: - evidenzia con forza sempre Giorgio Nana - cosa si può fare, infatti, se qualcuno di punta il coltello e ti intima di consegnargli il portafoglio? È vero che questi episodi non succedono solo in provincia di Sondrio, ma dappertutto, ma questa osservazione è tutt’altro che consolante».
Alla luce dei sempre più frequenti episodi di violenza sui treni che circolano in Valtellina e Valchiavenna appare piuttosto illogica la scelta di eliminare dai treni stessi il servizio di vigilantes che invece era stato istituito nei mesi scorsi.
«Rimettere i vigilantes sui treni - spiega Giorgio Nana - sarebbe già positivo. Un po’ di tempo fa Regione e Trenord avevano messo un po’ di soldi per questo servizio, ma alcune cose si fanno apparire e poi spariscono. Non bisogna, invece, abbassare la guardia, anzi è necessario aumentare la sicurezza, visto che viaggiare sui nostri treni sta diventando davvero pericoloso».
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