
Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 21 Giugno 2017
Festival rock a Monza: «Esperienza unica
servizi da dimenticare»
Note negative dai ragazzi valtellinesi che hanno raggiunto l’autodromo per gli “I-Days”. «Gestione e sicurezza non all’altezza dell’evento».
Una marea di ragazzi valtellinesi ha raggiunto la “Woodstock” brianzola all’autodromo di Monza per il concerto clou degli “I-Days”, il festival musicale articolato su quattro giorni che ha portato grande musica alle porte di Milano.
Dalla provincia di Sondrio sono partiti a frotte - impossibile quantificare il numero -, giovani fra i 16 e i 25 anni e oltre, per arrivare all’autodromo già nella tarda mattina di sabato e guadagnare un posto il più vicino possibile al palco, visto l’enorme spazio intorno. Tre le realtà dell’alternative e dell’after punk, capaci di reggere da sole il peso di un’intera rassegna, quelle che si sono esibite: Linkin Park, Blink 182, Sum 41.
Alcuni ragazzi raccontano l’esperienza sollevando anche osservazioni in ordine alla gestione e alla sicurezza. «La maggior parte di noi è partita in treno ed è arrivata a Monza alle 15,20 - racconta un ragazzo valtellinese -. Lì abbiamo dovuto prendere una navetta per avvicinarci all’autodromo al costo di 5 euro. A dire il vero ci saremmo aspettati la gratuità per il trasporto, visto che avevamo già pagato i biglietti. Arrivati ai cancelli, dopo una fila chilometrica, prima siamo stati controllati con i metal detector, poi a mano dalle guardie che hanno guardato negli zaini. Sono un amante della fotografia e avevo portato con me la reflex. Mi hanno detto che con quella non potevo entrare. Strano, non è mai successo agli altri concerti. Non sapevo dove lasciare la macchina fotografica e, di sicuro, non avrei rinunciato al concerto. Mi hanno risposto che non era un problema loro».
Fatto sta che il giovane ha atteso un attimo e poi è riuscito comunque a passare fra un posto di controllo e l’altro. «Avevo solo una macchina fotografica, ma mi domando: e se fossi stato un attentatore? Sono questi i controlli? Sono rimasto perplesso».
All’interno dell’autodromo l’atmosfera era inebriante, seppure il caldo abbia messo a dura prova gli spettatori. «Per poter acquistare cibo o acqua bisognava farlo con i token (“gettoni” del valore di 3 euro l’uno) dietro un acquisto minimo di 15 euro - prosegue il giovane -. Anche qui direi non poco. Comunque avevamo tutti sete, perché a metà pomeriggio ci saranno stati 35 gradi. Poco prima del concerto dei Linkin Park abbiamo fatto 45 minuti di coda per acquistare bottigliette d’acqua salvo poi sentirci dire che l’acqua era esaurita. È stato traumatico. Poi il rifornimento è arrivato ed eravamo arsi dalla sete e dal caldo. Molte persone si sono sentite male per il caldo».
I servizi igienici? «Terribili - conclude il valtellinese -. Una mia amica quasi quasi è svenuta per lo sporco e la puzza. L’esperienza è stata senz’altro indimenticabile per noi, i concerti fantastici, ma forse si sarebbe dovuto curare un po’ di più gli aspetti logistici».
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