Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 02 Febbraio 2016
«Istituti di credito, con la fusione
territorio più forte»
«Le due banche messe insieme possono diventare il sesto o settimo gruppo in Italia. Non significa che la cosa finisce lì, ma significa che partiremmo da una situazione ottimale». Ne è convinto il sindaco di Sondrio.
Insomma un matrimonio quello tra le due banche locali, «apparentemente diverse, ma identiche nello spirito di chi le ha costruite», che porterebbe grandi benefici.
Alcide Molteni nei giorni scorsi ha incontrato, separatamente, i vertici dei due istituti - Banca popolare di Sondrio e Credito valtellinese - e ora, anche alla luce di quei colloqui, prova a tirare le fila del discorso, ma anche a rilanciare. Nella convinzione che l’unione delle due banche, non farebbe che rafforzare l’intero territorio.
«Il tema - sottolinea il sindaco - è da ritenersi la questione più importante che città e provincia si trovano ad affrontare negli ultimi anni. Avrà ricadute economiche molto importanti soprattutto sull’economia reale. Anche per questo, senza voler in alcun modo fare ingerenze ma ricordando che in passato la politica, quella sana, ha portato alla costruzione di questo sistema per il reale sviluppo economico e sociale del territorio, sono convinto che la questione non possa essere lasciata nelle sole mani dei vertici delle banche. A loro bisogna dare tutti i supporti possibili perché le loro scelte siano le migliori con le ricadute più interessanti per la valle».
Proprio per il legame a filo doppio che lega gli istituti di credito al mondo imprenditoriale locale in tutte le sue sfaccettature, Molteni lancia un appello ai rappresentanti di quel mondo - «che tra l’altro siedono nei cda di una e dell’altra» - perché supportino gli istituti nel fare le scelte migliori. «Mi attendo non scalate, ma la riproposizione del patto tra imprenditoria e banche - ha insistito Molteni -. Perché al di là delle normative che impongono il cambiamento, l’importante è che la governance resti in questo territorio».
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