
Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 31 Agosto 2018
La situazione dei ponti. Monitoraggio sul Valdone: «Osservato speciale»
L’ingegnere Moretta: «Presenta criticità da valutare. Problemi strutturali durante la costruzione negli anni 80. Verificare se le soluzioni adottate siano ancora valide».
«Possiamo dire che, almeno sui ponti che abbiamo ispezionato, non ci sono criticità immediate. La situazione è tenuta sotto controllo. Si è provveduto dove era necessario con un adeguato livello di manuntezione e si sta progettando l’intervento dove è urgente, nella fattispecie sul ponte di Stazzona a Villa di Tirano».
Parla Emanuele Moretta, esperto in ponti di cemento armato, della società di ingegneria Foppoli Moretta e associati di Tirano. Società leader nel settore che opera anche al di fuori della provincia. In Valtellina si è concentrata sul ponte di Stazzona appunto, sul ponte sul torrente Valdone fra Sondrio e Chiesa Valmalenco, sul ponte di Ganda a Morbegno e sul ponte della Val di Pai in Val Gerola.
«Per quanto riguarda il ponte di Valdone possiamo dire che è tenuto sotto controllo, perché presenta delle criticità che devono essere valutate attentamente - afferma Moretta -. Il ponte ha avuto problemi strutturali durante la costruzione negli anni Ottanta che sono stati risolti ai tempi, ma occorre verificare se la soluzione adottata sia ancora valida oggi. È importante valutare il comportamento della struttura nell’evoluzione del tempo. I ragionamenti che si possono fare sono diversi, infatti. Ponti ad arco e in pietra, come quello di Ganda ad esempio, per materiali e conformazione hanno grandi durabilità nel tempo, ci sono altri ponti in cemento armato, invece, che per caratteristiche e tecniche costruttive hanno una maggiore velocità di degrado».
Sotto la lente di ingrandimento è finito il ponte di Stazzona (che collega la statale 38 con la strada provinciale di Musciano diretta alla statale 39 del passo di Aprica), dove dall’ottobre scorso vige l’ordinanza di divieto di transito per i mezzi oltre le 3,5 tonnellate. «Il ponte di Stazzona, pur in cemento armato – afferma l’ingegnere -, ha una tecnica costruttiva antica, quasi pionieristica, nel senso che è stato costruito nel 1912 nei primi anni in cui si usava il cemento armato che non si conosceva bene come adesso».
La Provincia di Sondrio ha stanziato 500mila euro per il consolidamento, restauro e potenziamento in modo che l’infrastruttura possa supportare i carichi stradali di oggi che non sono quelli di quando è stato realizzato. «In base al nostro progetto il ponte, pur mantenendo l’aspetto storico, sarà strutturalmente adeguato a carichi e azioni sismiche e saprà assolvere alle esigenze attuali – prosegue Moretta -. Passando al ponte di Ganda di Morbegno, questo è in grado di sopportare gli attuali carichi che la norma individua per i ponti di terza categoria, dove possono transitare pedoni e mezzi di soccorso. Alcuni elementi costruttivi, che si sono corrosi, meritano però un approfondimento. Qualora dovessero collassare la struttura rimarrebbe meno sicura». Moretta si è occupato anche del collaudo statico e dinamico del ponte in Val di Pai, una struttura nuova entrata in esercizio nel luglio dell’anno scorso. «Anche questo, naturalmente, dovrà essere soggetto di valutazioni negli anni prossimi su stato di conservazione e adeguatezza – conclude -. Nel caso delle opere più recenti, i metodi di controllo associano misure dinamiche (si misura come vibra il ponte) e statiche (come si comporta il ponte sotto azione di un carico) che forniscono gli indicatori per capire se ci siano danni o no».
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