Medie Trombini di Tirano, undici dieci e lode. Quasi un record

Tirano Tanti gli studenti (19) arrivati al massimo voto La maggior parte ha ottenuto la menzione di eccellenza

Exploit nella scuola secondaria di primo grado “Luigi Trombini” di Tirano che ha “sfornato” agli esami conclusivi del primo ciclo di istruzione undici studenti con 10 e lode e otto con il 10. Abbiamo chiacchierato con gli eccellenti - tutti e undici frequenteranno a settembre il liceo scientifico - che evidenziano maturità, vivacità intellettuale, logica, capacità ragionamento ed esposizione sia negli scritti sia nell’orale impostato sulla presentazione di una ricerca personale.

Tanta originalità

E così Francesco Rampellini ha portato un elaborato teorico sulla storia e sull’ingegneria dei ponti dalla prima rivoluzione industriale al presente e un elaborato pratico con un ponte in Lego. «Mio papà è geometra e mi sono appassionato nel vedere lui al lavoro - svela Francesco -. La scelta di questa tematica è dovuta a questo. Devo dire che il giorno prima dell’esame ero molto agitato, ma poi, una volta seduto in classe, ho iniziato a parlare e l’emozione si è sciolta».

Karolina Maria Giorgetta ha portato, invece, il suo bullet journal, una sorta di agenda e planner di tante idee che possono aiutare nell’organizzazione. «Ho mostra il bullet journal da me disegnato - racconta Karolina, 10 nello scritto di italiano e 9 in quello di matematica -. Ho parlato della sua storia, di come è stato creato e di come l’ho utilizzato. È una mia passione, mi rilassa».

Stelle e pianeti il tema di Mathias Rinaldi con una parte teorica e un modellino che rappresenta il sistema solare. «In generale l’argomento mi affascina e mi è interessato molto quando l’abbiamo trattato in classe - dice Mathias, la cui materia preferita resta la matematica -. Mi ha dato lo spunto per toccare geografia, scienze e tecnologia».

Cecilia Pennati, che pratica equitazione da un anno, ha portato il rapporto fra uomo e cavallo, approfondendo il legame che si crea con l’animale. «Mi sono confrontata con i miei istruttori, ho consultato il manuale della Fise, la Federazione sport equestri italiani, ho cercato in rete e ho aggiunto le mie conoscenze personali per l’elaborato - spiega Cecilia -. In particolare mi sono soffermata sull’empatia del cavallo, sulla sua capacità di immedesimarsi nel cavaliere, di capire le sue emozioni. L’equitazione mi ha aiutato a controllare e gestire le emozioni. Quando si va a cavallo bisogna stare attenti, il cavallo capisce se sei felice e tranquillo e dunque ti ascolta; se sei agitato lo è anche lui».

Passioni e competenze

Andrea Vedovelli non ha dubbi: da grande farà l’astrofisico e così ha discusso, all’orale, dei buchi neri. «Mi affascinano per la loro forza immensa e non sono ancora del tutto conosciuti - dice -. Mi piacerebbe, in futuro, dare una risposta al loro punto di domanda. Fin da piccolo mi appassiona lo spazio e, inizialmente, volevo fare l’astronauta, ma quando mi sono reso conto che bisogna operare anche con cose pratiche in cui non sono bravo e, quando ho scoperto invece la fisica, ho capito che voglio diventare astrofisico. Quanto alla tesina, l’ho affrontata come se avessi dovuta spiegarla ai miei fratellini in modo semplice e chiaro, parlando piano e senza usare termini specifici dove era possibile». Obiettivo raggiunto.

Originale il lavoro di Sofia Scaramuzzi sul cartone di Robin Hood della Disney che ha illustrato, in maniera teatrale, travestita da Robin e spiegando la storia come se fosse la volpe Robin. «Ad esempio, collegandomi con la matematica, ho fatto vedere come si calcola la traiettoria della freccia dell’arco, oppure ho trattato il periodo storico in cui si svolge la storia e la geografia dell’Inghilterra. Un professore ci aveva fatto vedere un cartone mostrandoci la prospettiva dell’immagine, così, poiché questo film d’animazione è il mio preferito, ho pensato di costruire la ricerca partendo da questo».

Tema delicato e complesso quello presentato da Lorenzo Massimo Genini di Tirano: i disturbi mentali. «L’ho scelto per capire le cause dei diversi disturbi - spiega -. In prima media avevamo visto il film intitolato “La mia fedele compagna” sulla sindrome di Tourette che mi aveva colpito. Nonostante questo disturbo il protagonista della pellicola riuscirà a raggiungere il sogno di diventare professore e il più bravo del suo Stato. Una volta che ho capito che la sindrome di Tourette è un disturbo neuropsichiatrico, ho delineato diversi disturbi, come il disturbo disturbo ossessivo compulsivo, i disturbi specifici e non specifici dell’apprendimento, il disturbo positivo provocatorio». Massimo non nasconde di voler diventare medico, seguendo le orme di nonno e zia. Quanto alla possibilità di portare questo tema non facile all’esame – i suoi professori, conoscendone le doti, lo hanno appoggiato -, Massimo dice: «Credo che il fatto di poter discutere di un argomento che ognuno sente come suo consenta ad ognuno di esprimere le sue potenzialità. Perché tutti noi ne abbiamo, per quanto diverse».

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