Niente bici sui treni e sui bus.
«Ma così si vanifica tutta la promozione»

La decisione di Trenord di non accettare bike sugli autobus sostitutivi sconcerta gli operatori. Galli: «Andiamo alle fiere a pubblicizzare il sentiero Valtellina e finiamo per promuovere dei disservizi»

«Promuovere disservizi da un punto di vista turistico non è certo il massimo». Perché passi la necessità di intervenire sulla linea ferroviaria per ammodernarla in vista delle Olimpiadi, passino anche i sacrifici che pendolari e villeggianti dovranno affrontare per tutta l’estate visto il carico di traffico che si riverserà sulla strada, ma la mancata organizzazione di un servizio per i cicloturisti, «senza aver neppure interpellato categorie ed enti» quella proprio non ci sta.

Non nasconde amarezza e rammarico - e pure qualcosa di più - per la decisione di Trenord di lasciare a terra le biciclette per tutti i 75 giorni di chiusura della tratta ferroviaria tra Colico e Tirano, Roberto Galli, presidente di Valtellina turismo che proprio alle fiere di settore, a partire dalla Bit di Milano, aveva concentrato l’attenzione sulle opportunità “bike” offerte dal territorio.

L’avviso pubblicato da Trenord contestualmente a quello del blocco dei treni - «sui servizi sostitutivi non è consentito il trasporto delle biciclette al seguito» - ha avuto l’effetto di una doccia fredda sugli operatori turistici.

«Direi proprio che è un problema - dice Galli - perché ci troviamo a promuovere il Sentiero Valtellina, trasversale a tutti i mandamenti della provincia, e chi deciderà di venire in bici per percorrerne anche un piccolo tratto, non soltanto non potrà caricare il mezzo su treni che non esistono, ma non avrà nessuna alternativa perché altre soluzioni non ne sono state pensate né organizzate. Sarà un grosso problema».

Eppure qualche esempio da seguire c’era, c’è. «Non so se ci sono ancora le risorse e i tempi per farlo - dice Galli -, ma servono dei bus dedicati alle bici come fanno anche sulle Dolomiti dove esiste un servizio che consente l’interscambio tra ferro e gomma con autobus dotati di carrelli appositi. Un servizio che potrebbe essere introdotto intanto in via sperimentale e poi rimanere anche successivamente quando il treno non può caricare le bici, ad esempio, o non ci sono le corse in certi orari. Questa è la soluzione per non rimanere sempre con dei servizi monchi. Andiamo alle fiere del cicloturismo e del bike e promuoviamo il nostro Sentiero Valtellina che piace, ma poi chi ci deciderà di venire e non troverà servizi all’altezza non potrà certo farne una buona pubblicità. Non ci sarà un passaparola positivo e questo non giova al nostro turismo in generale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA