Orto della memoria. Nelle telecamere le immagini dei vandali

Orto della memoria Sono stati ripresi gli autori del raid razzista nello spazio della scuola elementare Paini. Sarebbero tre o quattro ragazzi. L’assessore Fratta: «Un altro danneggiamento solo poche settimane fa»

I vandali razzisti che hanno devastato l’Orto della memoria della scuola primaria Paini di Sondrio potrebbero avere le ore contate. Grazie ai filmati delle telecamere di videosorveglianza nelle vicinanze dell’istituto scolastico di via IV Novembre gli agenti della Polizia locale di Sondrio, che indagano sull’accaduto, sarebbero vicini all’identificazione degli autori del raid. Si tratterebbe di tre o quattro ragazzi, forse addirittura ragazzini, con tutta probabilità minorenni.

Gesto odioso

Il gesto è stato davvero odioso: non solo è stato divelto l’Orto con i vasi dedicati ai bambini sondriesi deportati, ma è stata anche fatta una scritta razzista contro un bambino straniero. da più parti si sono alzate voci di condanna.

E purtroppo non si è trattato di un episodio isolato: l’Orto della memoria era già stato danneggiato poche settimane fa. «Il primo marzo ho fatto visita alla scuola – racconta l’assessore all’Istruzione del Comune di Sondrio, Marcella Fratta – e gli alunni della maestra Carrara mi hanno mostrato il loro Orto della memoria con orgoglio, raccontandomi le vicende dei bambini ebrei arrestati con cura e precisione. Mi avevano anche anticipato con dispiacere che il loro orto era stato rovinato. La cosa mi era molto dispiaciuta per il gesto che già non appariva un semplice dispetto».

Attenzioni mirate

«Purtroppo la conferma che ci siano attenzioni mirate è venuta con la devastazione dei giorni scorsi - aggiunge l’assessore - . La mia prima preoccupazione è stata quella di stare vicini agli alunni ed incoraggiarli nel loro percorso di conoscenza e di impegno, coltivando la memoria con un progetto di realtà come un orto che risponde bene alle cure dei bambini, perché chi semina e si prende cura non può non raccogliere del bene. Mi preoccupa molto il fatto che ci possano essere persone che vogliono ferire questi bambini e quello che l’orto rappresenta. Bisogna ancora lavorare molto perché il male non si annidi nell’animo umano».

Nota congiunta

«Gli alunni hanno visto, con tanta angoscia, che l’orto da loro realizzato lo scorso anno nell’ambito di un progetto in collaborazione con l’Issrec e finanziato dal Comune di Sondrio, era stato totalmente distrutto con particolare furia – si legge in una nota firmata dal presidente del Comitato provinciale di Anpi, Egidio Melè, e dalla direttrice dell’Istituto sondriese per la storia della resistenza e dell’ età contemporanea, Fausta Messa, con l’adesione anche di Cgil, Cisl Agenzia per la pace, centro culturale “Oltre i muri”, Partito democratico, Verdi e Sinistra italiana - Non possiamo non ascoltare le voci dei bambini che chiedono il perché di tale atto violento contro la memoria storica e contro il loro lavoro di difesa della memoria, e dunque denunciamo a gran voce il gesto vandalico – proseguono Melè e Messa - Che autori siano adulti con preciso intento di carattere politico, oppure adolescenti spinti dall’età “stupida” a imitare modelli televisivi (come distruggere fiori), e incapaci di comprendere la gravità del loro gesto, auspichiamo che il messaggio di condanna sia il più ampio possibile».

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