Percorso botanico di 2,3 chilometri, con sessanta piante

Alla Piastra Ultimi ritocchi, sabato l’inaugurazione. Il progetto nel bando periferie: un percorso ad anello. Sugli alberi targhette e QR code per saperne di più

Il totem informativo alla partenza del percorso c’è già ed è ben visibile, altri tre saranno installati oggi, mentre per scoprire nel dettaglio le specie arboree classificate e geolocalizzate grazie al lavoro di Ersaf bisognerà attendere sabato 25 marzo, giorno in cui avverrà l’inaugurazione ufficiale.

I dettagli

Ultimi piccoli dettagli a parte, è tutto pronto alla Piastra per il taglio del nastro del nuovo percorso botanico che si snoda tra le abitazioni del quartiere più popoloso, multietnico e più verde dell’intera città dando la possibilità di conoscere le 295 piante individuate da Ersaf e catalogate in 60 specie diverse provenienti da cinque continenti in una comunanza più che simbolica con i residenti che con le loro differenti culture animano la comunità, coinvolta attivamente nella costruzione dell’iniziativa.

Un progetto che chiude il lavoro degli ultimi due anni realizzato nell’ambito del bando periferie e reso possibile dalla coprogettazione tra Comune di Sondrio e Sol.Co. con la collaborazione dell’Ersaf appunto ed in partenariato con Schena Generali.

Il percorso botanico è nato dallo stimolo di Alda Cattelini, presidente dell’Aias, realtà sociale presente alla Piastra fin dall’inizio della sua costruzione che da anni teneva una sorta di registro di piante e alberi, «da quella sollecitazione - spiega Lucia Coradi, coordinatrice di Sol.Co - è emerso un giardino nascosto come tanti ce ne sono anche in senso metaforico in questo quartiere: i ragazzi, i nostri alberi, le risorse degli abitanti. Qui alla Piastra c’è molto più delle fatiche del quartiere».

Valenze

E allora il percorso botanico, che ha anche valenze educative e turistiche - il pieghevole con l’itinerario è già in distribuzione all’infopoint di piazza Campello, al Consorzio turistico mandamentale nella stazione dei bus e in biblioteca -, rappresenta il terreno fertile su cui gettare le basi per avere una società in cui i ragazzi, tanti quelli che vivono qui, possano mettere le radici.

Le 60 piante, 19 delle quali rappresentate da un unico esemplare, altre 41 invece da più esemplari sono state unite in un anello di 2,3 km, percorribile anche in carrozzina, che parte nell’area verde tra la farmacia Acinque, il bar Colorado e la pizzeria Capri e si snoda lungo i vialetti peep costeggiando cedri dell’Himalaya, forsizie e cipressi per attraversare l’area dell’ex pattinodromo, prossimamente adibita a bike park grazie al bando Sport regionale. Dal filare dei pioppi si raggiungono gli alberi da frutto per poi continuare lungo la ciclopedonale di via Gramsci e scoprire i ginepri, il nespolo del Giappone, i cedri dell’Atlante e un acero americano. Proseguendo lungo un tratto di via Giuliani si giunge fino all’albero del paradiso e passando tra gli edifici della Piastra ad est delle torri si ammirano gli ibischi cinesi, le spiree, i pini ed un albero del tulipano.

«Ogni pianta selezionata è affiancata da un cartello specifico con il nome e un QR Code, per avere ulteriori approfondimenti - spiega Fabio Grazioli, anima del progetto -. Il pieghevole con la mappa del percorso include la lista numerata delle piante e una parte descrittiva dell’opera di Gola Hundun “Il sottopasso della botanica” che si lega concettualmente al percorso stesso».

Un tesoro prezioso che rimane come eredità del lavoro fatto in quartiere e che ha dato vita a un concorso “L’albero che vorrei” rivolto alle scuole, la cui premiazione avverrà il 25 marzo.

Apprezzamenti

Ad occuparsi della parte più tecnica è stato l’Ersaf, ente che aveva a suo tempo partecipato alla stesura piano del verde di Sondrio e che con il Comune è legato da una convenzione, attraverso Michela Fioroni. «Un progetto molto stimolante - dice Italo Buzzetti -. Al di là dell’identificazione delle specie, sicuramente importante, il bello del lavoro è stato indagare e scoprire la relazione delle piante con i cittadini, la relazione con il contesto non solo urbanistico».

Grande apprezzamento per il lavoro fatto arriva sia dall’amministrazione comunale - «valorizzare e curare le specie arboree farà bene a tutti» dice l’assessore alla Cultura e istruzione, Marcella Fratta - sia da Sergio Schena: «Noi vogliamo lasciare un’impronta positiva sul territorio in cui operiamo e questa è una bellissima iniziativa per tenere vivi un luogo a cui tutti siamo legati».

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