
Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 22 Maggio 2025
Roghi in Alta Valtellina: almeno due i piromani, ma forse un’unica mente
Gli inquirenti sono al lavoro per cercare di identificare gli autori dei roghi avvenuti nell’arco temporale compreso tra lo scorso 8 marzo e il 12 aprile nei comuni di Bormio, Valfurva, Valdidentro e Valdisotto. Intanto le piogge degli ultimi tempi hanno fermato l’azione criminale
Bormio
Le piogge degli ultimi tempi hanno fermato l’azione criminale del piromane seriale in Alta Valtellina, ma in tanti si stanno ora chiedendo a che punto siano le indagini condotte dai Carabinieri Forestali, guidati dal colonnello Andrea Turco, con i colleghi della Compagnia di Tirano del comandante capitano Riccardo Angeletti.
Ricapitolando, ricordiamo che i roghi dolosi accertati si sono susseguiti nell’arco temporale compreso tra lo scorso 8 marzo e il 12 aprile e si tratta, complessivamente, di diciassette eventi incendiari (limitandoci a ogni singolo caso e non conteggiando quelli commessi nelle strette vicinanze, altrimenti il numero salirebbe), alcuni dei quali potenzialmente molto pericolosi e che avrebbero potuto interessare aree molto estese. Con il rischio concreto, in alcuni casi, per fortuna limitati, di coinvolgere abitazioni rurali. I Comuni colpiti sono stati quelli di Bormio, Valfurva, Valdidentro e Valdisotto.
Gli inquirenti, ancora oggi, sono al lavoro per cercare di identificare gli autori e le indagini - nei periodi più recenti - avrebbero fatto emergere che ad agire, come a un certo punto avevamo ipotizzato da queste colonne, siano stati almeno in due. Si tratta di piromani “nostrani” o gli incendiari provengono da altra provincia, magari confinante alla Valtellina ? E quale il possibile movente, se non si fosse trattato dell’azione di squilibrati, quindi individui con esclusivamente disturbi mentali ? Sul punto il riserbo da parte delle forze dell’ordine, coordinate dalla Procura di Sondrio diretta da Piero Basilone, che stanno ancora lavorando sul caso, è massimo.
In particolar modo le indagini degli investigatori sono tuttora concentrate sulle analisi dei lettori targhe e sulla visione di decine e decine di ore di immagini catturate dalle telecamere di videosorveglianza, pubbliche e di aziende private, posizionate nei paesi di Bormio e negli altri dell’Alta Valle. Le modalità con le quali sono stati appiccati i roghi sembrano essere sempre le stesse nella maggior parte degli episodi. E, secondo fonti accreditate, parrebbe esserci, pertanto, una mente unica, una sola regia all’origine di tutti i roghi.
Il piromane seriale, con i presunti complici, ha smesso a causa delle recenti piogge ? E’ lo stesso che, nelle scorse settimane, si è reso responsabile dell’incendio in territorio di Prato allo Stelvio, sul versante altoatesino dell’importante valico alpino che collega la provincia di Sondrio a quella di Bolzano ? In ogni caso i danni causati al patrimonio ambientale sono ingenti e se i responsabili verranno individuati, come accaduto per le fiamme dolose che in precedenza avevano distrutto una parte dei boschi di Teglio e Castello dell’Acqua, con l’arresto del presunto autore poi finito in carcere, rischiano pesanti condanne una volta giudicati al processo. E dai giudici, inoltre, potrebbero vedersi infliggere il pagamento di multe molto salate, per il ripristino dei luoghi devastati dal fuoco che, nelle scorse settimane, ha tenuto a lungo impegnati con diversi mezzi i Vigili del fuoco permanenti del distaccamento di Valdisotto e le squadre di pompieri volontari con gli uomini dei gruppi antincendio della Comunità Montana e della Protezione civile.
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