
Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 09 Dicembre 2016
Sondrio, un click e un libro nel palazzetto dedicato al “Diego”
Una mostra e un volume a lui dedicato. La presentazione in un palasport gremito di amici. Scoperta la targa per l’intitolazione della struttura.
Il tabellone segnapunti, al quale tante volte aveva indirizzato lo sguardo nel corso di infuocate partite, segnava 10 minuti di un “quarto” di inizio incontro da disputare. È stato l’ultimo quarto del PalaScieghi e il primo del “Palasport Scieghi-Pini”, inaugurazione avvenuta ieri pomeriggio con tanti amici del “Diego” accorsi al palazzetto sondriese per ricordarlo.
La raccolta di firme per l’intitolazione anche a lui del palazzetto (decisive Simona Cao, Paola Romeri, Antonella Valsecchi al riguardo con oltre 600 firme raccolte) ha dato l’esito sperato: Palasport Scieghi–Pini tenuto a battesimo dall’assessore allo sport Omobono Meneghini.
Una tribuna colma di amici che si sono succeduti nei ricordi, nel rivivere attimi della sua vita, del suo impegno sportivo, grazie alla mostra fotografica sul basket valtellinese allestita sui pannelli posti sul parquet; grazie alla presentazione del libro di Paolo Valenti e Paolo Redaelli “Diego Pini, lo sportivo e l’uomo”.
Un’altra occasione per celebrare il suo viaggio di uomo di sport e non solo. Di lui ha ricordato il sindaco Alcide Molteni: «Chiaro che dalle foto presenti alla mostra e da quello che è stato detto, a più voci, è emerso ancora la figura di Diego come uomo e come sportivo della nostra comunità, sempre attento allo sport ma anche (come politico) al sociale. Inauguriamo questo “nuovo corso” in un palazzetto che tanto lo ha visto in veste di protagonista e mi pare giusto che sia intitolato pure a lui».
Anche Ettore Castoldi, oggi delegato del Coni, era presente in campo. Allenatore di squadre del Diego, suo avversario sulla panchina della Pezzini. «Abbiamo 40 anni di pallacanestro in comune, con una parentesi di cinque anni a Morbegno. Ho vinto pure tre derby su quattro contro di lui, da cui sono derivati anni di sfottò: Sondrio era più forte di Morbegno in quel periodo, ma abbiamo lottato e vinto. Ci ho lasciato il cuore e sono contento di vedere questa sera così tanti suoi amici: sono veramente emozionato».
C’è chi è giunto pure da Piacenza, ieri come allora, per portargli il suo omaggio: l’ex pivot Maurizio Ferrari: «Siamo qui a ricordare ancora una volta Diego Pini. Quanta passione per il basket in quell’uomo; sono un po’ emozionato in questo momento, ma sono contento e mi auguro che ogni tanto salti “fuori” qualcuno che prenda di queste iniziative».
Emilio Rigamonti è stato il presidente per 25 anni dietro alle iniziative di Pini e ha ricordato quel ragazzetto di 15, 16 anni che la mattina tagliava panini che vendeva imbottiti agli studenti per finanziare la sua società sportiva. Anche da Morbegno è giunta una rappresentanza della Pezzini Basket: Tarabini, Gottari, il presidente Renato Cazzaniga, che ha commentato: «Su questo parquet di derby ne abbiamo giocati! Pure in veste di giocatore. Durante le partite nascono situazioni proprie di quei momenti. Concluse le sfide, cambiano gli scenari e le modalità di rapportarsi. Tra l’altro ricordo che quando era salito in C1 aveva chiesto alla Pezzini se potevo venire a giocare a Sondrio per la Rigamonti. Ero venuto a vedere l’ambiente, ma non se ne fece nulla. Ho il piacere di questo ricordo dentro di me e vedere tanta gente qui stasera mi dà ancor più piacere, tanti ricordi e una mostra di ottant’anni di basket della quale molti aspetti mi hanno sorpreso».
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