Sondrio, i giovani alla preghiera del lavoro

Rivolta ai giovani la preghiera per il mondo del lavoro tenuta questa mattina dal cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como

Nella tranquillità del mercato agricolo settimanale «per riflettere sulle fatiche legate al mondo del terra, ma anche – e soprattutto – sulle risorse e sulle speranze per il futuro». Decisamente azzeccata è stata la scelta di realizzare, questa mattina, la preghiera del lavoro 2024 tra le bancarelle dei coltivatori diretti presenti ogni venerdì in piazza Cavour a Sondrio.

“Il sogno e la terra. I giovani ritornano all’agricoltura”: questo il tema del momento di fede organizzato, a poca distanza dal Primo Maggio, dal Servizio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro e da Coldiretti Sondrio. A presiedere il rito è stato il cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como.

«Le parole del titolo, “Il sogno e la terra”, ci presentano due concetti apparentemente distanti: il primo appare come lontano e astratto, mentre il secondo richiama qualcosa di concreto. Le due immagini insieme, comunque, presentano al meglio la sfida per coloro che oggi si affacciano al mondo dell’agricoltura». Così ha spiegato il senso dell’iniziativa don Gianpaolo Romano, responsabile del Servizio diocesano. «Oggi più che mai siamo chiamati a valorizzare il desiderio dei giovani di innovare, pur nel rispetto della tradizione: proviamo insieme a proseguire lungo questo solco tracciato». E l’espressione non è casuale, visto che si è parlato di terra coltivata.

Tre gli aspetti trattati durante il momento di preghiera, con le sottolineature di don Andrea Del Giorgio, viceresponsabile del Servizio diocesano e parroco di Chiuro e Castionetto. «Il lavoro è, innanzitutto, partecipazione al bene comune, ma è anche progetto di vita e, non da ultimo, speranza di futuro e di pace». Prima le parole del Santo Padre, quindi alcune testimonianze di agricoltori e allevatori junior, in rappresentanza di quel 14,3% di imprenditori under 35 che fanno della nostra provincia la migliore in tutta la Lombardia dal punto di vista di occupazione giovanile. «A contatto con la natura mi sento bene, mi sento viva: nonostante tante difficoltà, dal mio lavoro ottengo sempre grandi soddisfazioni».

Chiare e forti le parole di Lucia Giacomelli, di Grosio, membro del Gruppo donne Coldiretti Sondrio, esempio di tenacia e dedizione. Altro racconto toccante è stato quello di Lucrezia Fanchi, titolare con il compagno dal 2019 di un’azienda agricola a Triangia. «Non avevamo nulla, né terreni, né animali. Abbiamo comunque seguito il nostro sogno e ora siamo qui. Non possiamo nascondere gli sforzi: ecco perché chiediamo ai consumatori di avere un occhio di riguardo nei nostri confronti», come ha ricordato, in continuità con il pensiero di Lorenzo Fallini, studente dell’Istituto agrario.

A conclusione della preghiera, prima della consegna al vescovo di un cesto di prodotti locali da parte del presidente di Coldiretti Sandro Bambini, è stato letto un brano del profeta Zaccaria «in cui ricorre due volte un augurio, in vista della concordia: “Riprendano forza le vostre mani”. Per costruire la pace, dunque, c’è bisogno della passione, della generosità e della fatica di tutti», ha detto Cantoni. Da qui il messaggio del cardinale ai giovani presenti in piazza. «Impegniamoci a preservare i frutti fecondi che vengono dalla terra, preparata dai nostri avi: ora è nelle vostre mani e diventa dono per tutti».

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