«Sondrio, idee per i prossimi 20 anni»

I primi passi Presentata, in una sala di Confartigianato piena, l’associazione che guarda al futuro della provincia

Un’officina di idee per i prossimi vent’anni. Sala di Confartigianato piena, tanti giovani, ma anche volti noti della vita pubblica - amministrativa, sindacale e imprenditoriale -, in generale l’atmosfera euforica di qualcosa che inizia. Ha esordito così ieri mattina nella giornata di confronto e riflessioni intorno al futuro del capoluogo e del territorio valtellinese, l’associazione “Sondrio domani”, nata dalla volontà di un gruppo di persone, tra cui il consigliere comunale Stefano Angelinis, Fabrizio Capobianco, ingegnere sondriese che dopo più di vent’anni nella Silicon valley è tornato in Valtellina, e Guido Pelizzatti Perego dell’omonima casa vinicola.

Tavoli ed esperienze

Una giornata in cui il racconto di alcune esperienze significative si è alternato ai tavoli di lavoro su quattro tematiche specifiche: “Lavoro&Formazione” coordinato da Bruno Di Giacomo Russo, “Giovani=FUTURO” coordinato da Giulia Scala, “Innovazione” a cura di Capobianco e “Promuovere il territorio” con Pellizzatti Perego.

Una piccola Leopolda in salsa provinciale perché dal confronto e dall’ascolto delle eccellenze locali possa partire un progetto ampio di crescita basato su tre parole chiave: opportunità (di un territorio in fase di transizione); persone (da mettere insieme per fare sistema e cercare soluzioni) e sviluppo.

«Non abbiamo e vogliamo dare ricette - ha spiegato Angelinis -, ma partire dallo stato di fatto, dai cambiamenti in atto, dai punti di debolezza e da quelli di forza per capire, tutti insieme, come coniugare tradizione e innovazione, su quali spunti lavorare».

A questo scopo l’associazione ha raccolto alcuni indicatori «che ci mostrano - ha sottolineato Angelinis - un territorio che arranca nel settore “affari e lavoro”: i dati delle nuove imprese iscritte e delle start up sono negativi. Di contro abbiamo un ambiente bello e una qualità della vita elevata e tra le opportunità sicuramente le Olimpiadi 2026, la possibilità del lavoro da remoto e tutto il settore del turismo enogastronomico. Ma dobbiamo fare i conti anche con la demografia che minaccia il nostro futuro».

Insomma un quadro con tante potenzialità che però ha bisogno di essere studiato e rinnovato nella sua composizione. E che soprattutto, come ha suggerito il presidente degli Artigiani Gionni Gritti aprendo i lavori, ha bisogno di programmazione. «Il nostro territorio è ricco anche economicamente grazie ai 52 milioni del demanio idrico - ha ricordato -. Sono risorse importanti che devono essere usate per investimenti ma con una logica pianificatoria attenta. Dobbiamo fare in modo che i nostri giovani non scappino e che dopo l’evento olimpico rimanga qualcosa sul territorio da cui andare avanti».

Il mondo del lavoro

Gli ultimi anni hanno stravolto abitudini e cambiato le concezioni anche del mondo del lavoro. «Spesso manca il contatto tra il progetto di vita complessivo di una persona e l’obiettivo aziendale - ha spiegato Valerie Schena Ehrenberger con alle spalle ’esperienza ventennale di Valtellina lavoro -. Il fenomeno delle dimissioni volontarie è in forte crescita per la richiesta di soddisfazione all’interno del mondo del lavoro. La garanzia di un posto fisso non è più il fondamento su cui basare le scelte».

E se Ehrenberger conferma la carenza di personale suggerisce anche di valutare l’attrattività per tutti i “talenti” non solo per i giovani «perché il mismatch a cui assistiamo interessa tutte le generazioni», attraverso un sistema diverso di erogazione di servizi e di formazione. «Siamo nel territorio che è stato padre delle società benefit - ha detto Francesco Mondora, dell’omonima società di Berbenno dopo aver usato la metafora del bruco e della farfalla per parlare di imprese - che non sono risoluzione di un problema, ma un passaggio. Nate da un colpo di genio di Mauro Del Barba, sono il modo con cui possiamo dire che ci stanno spuntando le ali».

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