Sondrio: il ricordo di Giovanni Palatucci

Questa mattina davanti alla Questura di Sondrio si è voluto ricordare, nell’anniversario della sua morte, Giovanni Palatucci, funzionario di Polizia, reggente la Questura di Fiume,che si era prodigato in aiuto di migliaia di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo a impedirne l’arresto e la deportazione

Sondrio

Questa mattina davanti alla Questura di Sondrio si è voluto ricordare, nell’anniversario della sua morte, Giovanni Palatucci, riconosciuto “Servo di Dio dalla Chiesa cattolica” e “Giusto tra le Nazioni dallo Stato d’Israele”. Funzionario di Polizia, reggente la Questura di Fiume, Palatucci si era prodigato in aiuto di migliaia di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo a impedirne l’arresto e la deportazione.

«Fedele all’impegno assunto e pur consapevole dei gravissimi rischi personali - si legge nella motivazione della Medaglia d’oro al valor civile conferita a Palatucci nel 1995 - continuava, malgrado l’occupazione tedesca e le incalzanti incursioni dei partigiani slavi, la propria opera di dirigente, di patriota e di cristiano, fino all’arresto da parte della Gestapo e alla sua deportazione in un campo di sterminio, ove sacrificava la giovane vita».

L’opera di salvataggio dei perseguitati dai nazisti venne portata avanti da Palatucci fino al suo arresto, nel settembre 1944. Deportato a Dachau, morì di stenti il 10 febbraio 1945. Nel 2021 per rendergli omaggio è stata posizionata una stele in serpentino con incisione commemorativa nell’aiuola antistante l’ingresso principale della Questura sondriese. E questa mattina lì è stata deposta una corona.

Presenti alla semplice cerimonia, tra gli altri, il questore Sabato Riccio, il vicario del prefetto, Michele Giacomino, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Giuseppe Bivona, e quello della Guardia di finanza, colonnello Giuseppe Cavallaro, il sindaco di Sondrio, Marco Scaramellini, e Francesco Romualdi in rappresentanza del presidente della Provincia. Dopo la deposizione della corona d’alloro davanti alla stele commemorativa, un trombettiere ha suonato il “Silenzio”, poi spazio alla benedizione da parte dell’arciprete, don Christian Bricola. A conclusione della cerimonia una studentessa del liceo scientifico di Sondrio, in rappresentanza di tutti gli studenti della scuola, ha letto un breve passo tratto dal “Diario di Anna Frank”.

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