Una bomba a mano nel bosco. Va fatta brillare: divieto di accesso

Montagna L’ha trovata venerdì un escursionista sul sentiero dei cacciatori Un ordigno Breda del Regio Esercito. Emessa ordinanza di divieto d’accesso

Mai si sarebbe immaginato di imbattersi in un ordigno bellico del secolo scorso. Eppure è successo ad un giovane di Montagna, che lo scorso weekend, notando qualcosa di insolito far capolino dal fogliame, non si è perso d’animo.

Prima ha controllato sul cellulare quale potesse essere l’origine di quello che a prima vista pareva uno scatolotto rosso abbandonato nel bosco (poco più grande di una lattina) e poi ha subito allertato le forze dell’ordine. A loro volta quest’ultime, dopo aver informato la Prefettura, hanno contattato il primo cittadino che ha provveduto ad emettere un’ordinanza di divieto di accesso “contingibile e urgente per incolumità pubblica in seguito ad ordigni bellici in località Santa Maria Perlungo”, sul versante retico, sopra l’abitato.

Documenti

«Che io ricordi sul nostro territorio mai sono stati trovati ordigni bellici di questo tipo - verosimilmente una bomba a mano di tipo “Breda”, si legge nella documentazione relativa al ritrovamento -: è la prima volta» garantisce il sindaco Barbara Baldini, che racconta come sono andate le cose.

La bomba a mano Breda, che prende il nome dal produttore, è stata in dotazione del Regio Esercito italiano sino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

«A notarla è stato un giovane sportivo, che risiede in paese», appassionato di arrampicata e di escursioni, anche in posti non accessibili a tutti per il terreno impervio, come quello in cui è incappato nell’ordigno. Sul sentiero cosiddetto dei cacciatori, tra le Foppe e Santa Maria, nel pomeriggio di venerdì scorso.

Ad un certo punto ha notato, fuori dal tracciato del sentiero, «qualcosa di insolito, di strano, che ha catturato la sua attenzione, in parte nascosto tra le foglie, abbondanti nei boschi, anche a causa della persistente siccità».

Innegabile lo stupore. Innanzitutto per la particolarità dell’oggetto, che però gli ha subito ricordato un servizio, mandato in onda durante una trasmissione televisiva nei giorni precedenti: «Aveva visto un servizio sui reperti bellici e sulla loro pericolosità. Allora ha subito cercato sul suo cellulare e confrontando la realtà davanti ai suoi occhi e quanto visto in tv ha avuto la conferma. Si trattava della stessa cosa».

Sono state le stesse forze dell’ordine a «contattarmi nel pomeriggio di venerdì: mi hanno chiamata per segnalarmi l’accaduto. Immediatamente ho emesso l’ordinanza», che rimane in vigore sin quando la bomba non sarà fatta brillare dagli artificieri.

Arrivati sul posto i carabinieri hanno delimitato l’area, «che si trova a circa 950 metri di quota. L’ordinanza che ho firmato impone il divieto d’accesso, fino ad avvenuta bonifica per la tutela della pubblica e privata incolumità».

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