
Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 09 Luglio 2025
Valdisotto, lavori urgenti dopo le colate: sfollati ancora lontani da casa
Sono quattro i cantieri attivi a Valdisotto, dove sono iniziati i lavori di somma urgenza dopo le colate che la scorsa settimana hanno invaso strade e canali. La zona resta fragile e il rientro degli sfollati – circa 60 persone – potrebbe richiedere oltre un mese
Valdisotto
È stata una giornata intensa quella di ieri in Valdisotto, dove sono partiti i lavori di somma urgenza a monte dei torrenti Solco e Novalena, quattro cantieri, affidati ad altrettante imprese, per mettere in sicurezza i versanti rispetto alle abitazioni e alle strade sottostanti. Le operazioni di pulizia procedono a vista d’occhio, già da qualche giorno risulta quasi del tutto liberata la strada provinciale, l’ex statale 38, che lunedì scorso era stata completamente invasa dai detriti dopo le tre colate scese dalla montagna a seguito del nubifragio. E ieri appariva pulito anche il canale di Tola, anch’esso invaso dai detriti. Purtroppo, però, per gli interventi occorrerà tempo, anche se è difficile fare previsioni. Ieri il sindaco di Valdisotto, Alessandro Pedrini, ha presieduto una nuova riunione per fare il punto sulla situazione. Impossibile, come detto, fare previsioni realistiche sulle tempistiche, ma per mettere in sicurezza la zona e permettere agli sfollati di tornare a casa potrebbe volerci un mese, forse anche di più. Delle circa sessanta persone evacuate, alcune erano già via, quindi si sta valutando dove collocarle una volta rientrate.
Circa 45 persone sono alloggiate presso strutture turistiche, le altre sono da parenti o amici. Ma occorre garantire un alloggio a tutti e il Comune è già al lavoro per trovare soluzioni alternative, anche perché in periodi di alta stagione gli spazi turistici non saranno disponibili a lungo. Tra le criticità di affrontare, ci sono anche danni alla linea dell’alta tensione provocati dal nubifragio che lunedì della scorsa settimana si è abbattuto sulla zona. Una delle due linee, colpita da detriti, è stata disattivata già da lunedì scorso. L’altra resta operativa ed è l’unica attualmente in funzione. Per questo motivo anche Terna ha preso parte al vertice organizzato venerdì in Prefettura. «Per ora non ci sono conseguenze sulla rete, ma la zona è difficilissima da raggiungere» ha spiegato in quell’occasione il prefetto di Sondrio, Anna Pavone. I tecnici, con l’aiuto dei vigili del fuoco, hanno già fatto un sopralluogo la scorsa settimana, e un altro è in programma in questi giorni. Poi, la questione, anche questa molto delicata, della viabilità. Il tratto tra Le Prese e lo svincolo per Bormio della Statale 38 è oggi l’unico accesso rimasto disponibile all’Alta Valle.
Per questo motivo è stato deciso di abbassare il limite di velocità a 60 km/h su circa 12 chilometri di strada, per ridurre il rischio di incidenti. E sono attivi controlli della polizia stradale. «Non abbiamo una viabilità alternativa in caso di emergenza – ha affermato il prefetto Pavone dopo la riunione – e questo ci obbliga a rafforzare le misure di sicurezza, anche per il transito delle autocisterne» . Già da martedì scorso, infatti, è in vigore un piano speciale per permettere il passaggio in sicurezza dei mezzi che trasportano carburante in Alta Valle, che avviene in convogli scortati due volte al giorno, passando sotto le gallerie della 38.
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