
Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 22 Marzo 2017
«Operai assenteisti e poco produttivi
L’Alexia è a rischio»
Le accuse dal presidente ai suoi dipendenti di Gordona. «Insostenibile gestire uno stabilimento in una zona scomoda e con del personale insensibile ai richiami».
«Assenteisti e poco produttivi». Ha scelto una strada quantomeno singolare Paolo Agnelli, l’imprenditore bergamasco a capo dell’omonimo gruppo industriale e presidente delle Trafilerie Alluminio Alexia per farsi sentire con i propri operai. Un caso più unico che raro nelle modalità delle relazioni sindacali quello scelto nelle scorse settimane. Una lettera, durissima, indirizzata ai dipendenti e affissa alla bacheca dello stabilimento dell’area industriale di Gordona.
Il documento parte con una disamina sulla difficile situazione determinata dalla crisi economica e dalla globalizzazione. Fattori che, uniti ai deficit decisionali della politica «hanno reso impossibile competere sui mercati internazionali». Agnelli, quindi, punta l’attenzione sullo stabilimento gordonese: «Non so dove ho sbagliato, forse nella scelta negli anni della governance dello stabilimento, ma oggi ci troviamo in una situazione insostenibile. Produttività aziendale rispetto competitori lombardi più vicini (Bodega Cisdano, Hydro Ornago, PFA-Ex Proferal Fallita) al di sotto del 30-35%, assenteismo da Sud Italia e da pubblica amministrazione romana (8% rispetto al 3,8% della media lombarda), 7% di fermi contro un obiettivo del 5% e, in particolare, a parità dei guasti meccanici, risultano un 4% di fermi immotivati e ingiustificati. Ripeto, non so dove ho sbagliato ma so che è insostenibile gestire uno stabilimento già in una zona scomoda da raggiungere e in più con una parte del personale che dimostra una completa insensibilità ai continui richiami aziendali. Non si può gestire un impianto quando si registrano: un’assenza giornalieri di 20-25 lavoratori; una sotto produzione del 30%; un utilizzo a dir poco improprio della legge 104 (quella relativa ai permessi per assistere familiari malati o disabili). Si sono verificati casi di persone in permesso trovate a svolgere altre attività. Come già comunicato ai rappresentanti sindacali, solo in presenza della direzione si registrano incrementi di produttività che, altrimenti, crolla senza alcuna giustificazione».
Ci sarebbe, insomma, chi se ne approfitta. Nonostante la situazione sia stata già oggetto di dibattito lo scorso anno. Da qui parte quella che sembra una minaccia diretta. La minaccia di ridurre la produzione e, di conseguenza, i posti di lavoro: «Il contratto aziendale, stipulato tre anni fa non ha permesso di raggiungere la produttività dei nostri competitori e sicuramente non ha ridotto la percentuale di assenteismo - continua Agnelli - . In tale situazione, l’azienda si può vedere costretta ad arrestare la produzione dei profili leggeri - non remunerativi della pressa 1800, in quanto non più competitiva rispetto alla concorrenza e causante un negativo rapporto tra costi e ricavi».
L’accordo con il sindacato, «che aveva chiesto in aprile dello scorso anno di sospendere la suddetta decisione intervenendo sul personale addetto alla pressa, non ha purtroppo sortito effetti risolutivi sia per l’atteggiamento di parte del personale, che per la percentuale di assenze assolutamente insostenibile. Non potendo più tollerare tale situazione, prima di essere costretto a una decisione che produrrebbe un effetto traumatico sulla produzione azienda e di riflesso anche sul territorio confido che si pervenga rapidamente a un accordo azienda legato al miglioramento dell’efficienza, che premi il merito e la produttività e penalizzi ciò che ne arreca danno».
Sentita ieri, l’azienda ha rimandato ogni commento sull’accaduto, spiegando che si riserva di intervenire nei prossimi giorni.
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