
(Foto di Domiziano Lisignoli)
«Un danno le opere infinite sulla statale»
I sindaci Copes, Guglielmana, Tam e Masanti contro lo slittamento ulteriore dei lavori al Pozzo di Riva. «Un disagio con pesanti conseguenze per le attività turistiche, su cui c’è il silenzio degli enti superiori e dell’Anas».
«Abbiamo perso un’estate, ora rischiamo di arrivare alla fine della stagione invernale con la strada chiusa: la situazione dev’essere risolta in fretta». Quattro sindaci - oltre a Mariuccia Copes di Novate Mezzola ci sono Mario Guglielmana di Gordona, Massimiliano Tam di Villa di Chiavenna e Franco Masanti di Madesimo - prendono posizione sui lavori del Pozzo di Riva che determinano l’interruzione della statale 36. Gli interventi sarebbero dovuti durare meno di quattro mesi - da metà luglio all’inizio di novembre - e invece ci si avvicina ai sei, visto che la strada non verrà riaperta prima delle vacanze di Natale, come era stato annunciato da Anas in ottobre.
«Dopo i proclami estivi su giornali e media in generale, relativi ai lavori che dovevano concludersi entro il 22 dicembre, sembra che tali proclami saranno ancora una volta disattesi e comporteranno notevoli disagi - affermano i quattro sindaci -. Ora leggiamo di notevoli ritardi che portano la data di fine lavori quasi in prossimità della conclusione della stagione invernale». Visto che la fine della stagione dello sci corrisponde con il periodo di Pasqua, sembra che la preoccupazione dei primi cittadini sia fondata su un ritardo davvero consistente, di cui al momento non ci sono conferme ufficiali. Si sa soltanto che Anas vuole chiudere prima possibile il cantiere. «I disagi annunciati quest’estate, relativi ai soli quattro mesi estivi di lavori, stanno scivolando sulla stagione invernale e comporteranno forti problemi sia di traffico, sia economici. Le ricadute negative e le conseguenti perdite per destinazioni turistiche, a cominciare dagli alberghi e dai servizi ai visitatori, saranno concrete ed influiranno negativamente sull’immagine che la Valchiavenna vuole dare ai turisti”.
Alcuni amministratori, da tempo, sostengono che mentre la Valtellina negli ultimi anni ha fatto segnare dei progressi significativi dal Fuentes - dove la superstrada va dritta verso Cosio e presto arriverà quasi ad Ardenno - la valle della Mera ha dovuto fare i conti con disagi e rinunce, ad esempio il nuovo tracciato della Trivulzia. Una situazione che, sempre secondo quanto sostenuto, ha avvantaggiato le località turistiche della Valtellina. «Di fronte all’assenza assordante delle istituzioni sovraccomunali e di Anas ci auguriamo di assistere a una rapida soluzione dei lavori, per permettere alla Valchiavenna di fruire del turismo di prossimità e di altra provenienza con i migliori standard dell’accoglienza previsti». La protesta è vivace anche al di fuori dai municipi. Vari imprenditori hanno annunciato di attendere la fine dei lavori per quantificare i danni determinati dal ritardo nella conclusione dei lavori. Senza dimenticare le lamentele espresse da numerosi cittadini sui social network.
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