
Cronaca / Valchiavenna
Venerdì 06 Luglio 2018
«Un’altra tragedia, spero non diventi un nuovo calvario»
Morti bianche, la vedova di Simone Sigismondi parla dell’indagine da sei anni in corso a Bellinzona. Intanto oggi si sono celebrati i funerali dei due operai morti in Svizzera.
«Spero che questi casi trovino giustizia in fretta e le famiglie non siano costrette all’agonia che sto vivendo io ormai da quasi sei anni». Si alza forte la voce di Cinzia Semerano, la vedova del valchiavennasco Simone Sigismondi, scomparso tragicamente il 17 gennaio del 2013 a Bellinzona mentre lavorava come operaio edile in un cantiere.
La donna ha appreso la notizia della recentissima scomparsa di due operai della provincia di Sondrio, Carlo Venini di Ardenno e Oscar Fascendini di Verceia, e ha deciso di non rimanere in silenzio. «Ogni volta che sento le notizie riguardanti morti sul lavoro italiani in Svizzera non posso fare a meno di sperare che le famiglie non vadano incontro al calvario che sto vivendo io. Da quasi sei anni aspettiamo che sia detta la parola fine all’inchiesta sulla morte di mio marito. Non solo non c’è stata una sentenza, ma persino ottenere informazioni sulle indagini è diventato molto complicato». Una ricerca della verità che sembra essersi scontrata contro un muro di gomma: «Si parla tanto della lentezza della giustizia in Italia, ma credo che in Svizzera, almeno per i cittadini italiani, la situazione sia persino peggiore. Sono vicina alle famiglie di questi due giovanissimi ragazzi e spero di cuore che per loro la verità arrivi in fretta, perché vivere così non è semplice». La signora Semerano, che ogni anno a gennaio in occasione della triste ricorrenza torna a sottolineare il suo incredibile caso per far sì che le luci sullo stesso non si spengano completamente, pone anche qualche riflessione sulla sicurezza nei cantieri: «Ovviamente non mi riferisco al caso particolare, ma purtroppo si sa che negli ultimi anni vengono richiesti tempi di consegna sempre più stretti e imposti ritmi di lavoro tali per i quali, inevitabilmente, le condizioni di sicurezza sui cantieri si abbassano decisamente».
Uno spunto di riflessione simile a quello arrivato nei giorni scorsi dal sindacato dei frontalieri Unia. Oggi per i due operai è stata la giornata dei funerali. Ieri dalla camera ardente dell’ospedale di Bellinzona è arrivata la salma di Oscar Fascendini. Il trentaseienne di Verceia, che lascia moglie e due figli di 8 e 11 anni, è stato salutato per l’ultima volta oggi nella chiesa di San Fedele di Verceia. Il funerale si è tenuto alle 18. Due ore prima, partendo dall’abitazione di via De Simoni, funerali nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo di Ardenno per il venticinquenne Carlo Venini.
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