Mamma Niang racconta le sue stelle: «Per loro sogno un futuro in Nba»

Parla Fatou Ndaw mamma dei mandellesi Saliou e Cheickh Niang, due delle stelle più luminose della pallacanestro italiana

Mandello

La signora Fatou Ndaw ha la voce pacata, gentile. Probabilmente negli occhi vede ancora quello che è accaduto lo scorso sabato a Trento, la sfida dei suoi due figli minori su un campo da pallacanestro di Serie A. Sì, perché Fatou è la mamma dei mandellesi Saliou e Cheickh Niang, due delle stelle più luminose della pallacanestro italiana. Lei, insieme al marito Alioune, agli altri figli e ad alcuni parenti era in tribuna. Si è commossa nel vedere il frutto di una vita di sacrifici perché, come ha detto Saliou in un’intervista al «Corriere dello Sport», i suoi genitori sono stati una parte fondamentale della loro vita, scegliendo di ripartire da zero in un paese in cui non conoscevano nessuno.

La donna ha solo parole al miele per i suoi ragazzi. «Essere in tribuna con la mia famiglia a veder giocare i miei figli è stata un’emozione bellissima. Non avrei mai creduto potesse accadere una cosa simile. Hanno sempre pensato alla pallacanestro, ma vederli l’uno contro l’altro non me lo sarei proprio aspettato».

Il percorso dei fratelli è simile, ma non identico. Le tappe più importanti sono state due: la partenza alla Polisportiva di Mandello del Lario e l’arrivo all’Aquila Basket Trento, prima Saliou e poi Cheickh. È proprio lì che i fratelli Niang conoscono un’altra persona fondamentale per questi primi anni di carriera, coach Marco Crespi. «Trento è una società fantastica, lì i ragazzi li fanno crescere bene – prosegue la signora Niang – entrambi i miei figli sono cresciuti molto lì e Marco è stato un po’ come un secondo papà per loro, li ha aiutati molto».

In pochissimi mesi la carriera di entrambi i fratelli Niang è decollata. Saliou ha esordito in nazionale ed è volato alla Virtus Bologna, Cheickh si è preso di forza un posto nel roster di Trento a soli 17 anni e gioca anche l’Eurocup. «Entrambi viaggiano tanto, non è facile incontrarsi, anche se ogni tanto vado a casa loro. Quando tornano a Mandello, però, non è cambiato nulla, sono i ragazzi di sempre, facciamo le stesse cose che facevamo prima. Le differenze tra loro si vedono anche in campo: Saliou è più calmo, Cheickh più “agitato”. In comune hanno il fatto di essere due bravi figli, che ascoltano ancora i loro genitori».

I Niang abitano a Mandello del Lario ormai da vent’anni, sono arrivati nel piccolo comune lecchese nel 2005. «Qui abbiamo sempre conosciuto persone buone e gentili, ci troviamo bene. I nostri figli hanno cominciato a giocare qui e adesso tutti ci conoscono, ma noi come famiglia non siamo cambiati rispetto a prima. Il nostro sogno è quello, prima o poi, di tornare a casa in Senegal».

Per quanto riguarda Saliou e Cheickh, il sogno della mamma è ancora più ampio. «Che possano andare nella Nba – dice sorridendo – auguro a entrambi di poter proseguire nel percorso che stanno facendo, continuando ad avanzare».

Si dice che la mela non cada mai troppo lontano dall’albero e in queste poche parole si capisce come l’albero della famiglia Niang sia forte e solido come una quercia.

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