Jennifer Isacco, l’unica medagliata lecchese alle olimpiadi invernali: «Emozione unica»

Originaria di Casletto di Rogeno, Isacco da anni si è trasferita a Costa Masnaga e con l’avvicinarsi dell’evento rivive, almeno in parte l’attesa provata ai tempi di Torino

Costa Masnaga

Da allora, quando lei vinse la medaglia di bronzo a Torino 2006 nel bob a due, sono trascorsi ben quattro lustri. Stiamo parlando dell’ex azzurra (classe 1977) Jennifer Isacco, brava insieme alla sua compagna di viaggio la bolzanina Gerda Weistainer a salire sul podio ai giochi olimpici, nell’anello di Cesana Pariol. Un momento indimenticabile anche perché nessun altro atleta della nostra provincia è riuscito a vincere una medaglia ai giochi invernali. Un’emozione indescrivibile che il tempo non potrà mai scalfire.

Originaria di Casletto di Rogeno, Isacco da anni si è trasferita a Costa Masnaga e con l’avvicinarsi dell’evento rivive, almeno in parte l’attesa provata ai tempi di Torino. «Sono d’accordo, l’ebrezza del fuoco olimpico che si avvicina mi fa tornare in mente, quando lo vissi io in prima persona. Fu un’emozione unica, in tanti ci provano ma in pochi riescono a partecipare, ancora meno ad andare a medaglia. Di sicuro serve anche un pizzico di fortuna una combinazione di eventi favorevoli, una cosa è certa; un amarcord quello di Torino, che conserverò per sempre nel cuore».

Isacco, recentemente ti abbiamo visto ospite su Rai Due per ricordare il bronzo conseguito nel bob nel 2006, si vocifera che potresti essere ingaggiata come opinionista, un modo come un altro per rientrare nel giro.

Si, è stata una bella rimpatriata ovvio se mi chiamassero sarei felice di poter commentare il mio sport. Ad oggi però nessuno si è fatto vivo, comunque se non dovesse concretizzarsi questa collaborazione, non ne farei certo un dramma vedremo. Dite che sono l’unica lecchese ad aver vinto una medaglia ai giochi invernali? Di sicuro non lo so, ma credo che la situazione sia questa, motivo in più per essere orgogliosa, di aver raggiunto un risultato così ambizioso.

Nel caso dovesse andar male l’approccio televisivo nessun problema, anche perché ora sei impegnata nel mondo del lavoro, esatto?

Assolutamente, sono segretaria per i docenti a Milano che frequentano i corsi di osteopatia. Comunque sono rimasta vicino al Bob, spesso mi confronto con i tecnici della nazionale, talvolta mi chiamano nelle scuole per raccontare la mia esperienza sportiva un modo come un altro, per divulgare questa disciplina.

Tuo figlio frequenta la terza media e pratica calcio e atletica....

Esatto, io avendo fatto atletica per diversi anni prima di optare per il bob sarei felice se seguisse le mie orme. Però è giusto che scelga lui, l’importante è che si diverta il resto conta relativamente.

Sei rimasta in contatto con la tua compagna d’avventura, Gerda?

Anche se non ci vediamo da un po di tempo, visto che abita a Bolzano a livello telefonico, ci sentiamo davvero spesso un’amicizia che resterà per sempre al di là del bronzo, vinto alle olimpiadi.

Hai conosciuto la lecchese Alessia Gatti, tua erede che sta tentando di strappare la qualificazione olimpica?

Ricordo che ci siamo incontrare in pista, come mi tengo in contatto con gli altri azzurri del bob sentirò anche lei. In ogni caso faccio all’intero staff un grosso in bocca al lupo, e nella circostanza dovessero difendere i colori dell’Italia a Cortina, dico di viversi intensamente il momento. Al di là delle medaglie solo partecipare ai giochi da un’emozione indescrivibile, che vale la pena di essere gustata sino in fondo.

I tuoi miti sportivamente parlando sono....

Beh, visto che ho praticato per tanti anni l’atletica direi sicuramente in cima alla lista ci metto Usian Bolt e Marlene Ottey. Nello sci Deborah Compagnoni e Alberto Tomba senza scordare i campioni di oggi, Lindsey Vonn, Sofia Goggia e Federica Brignone.

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