Motociclismo / Sondrio e cintura
Sabato 27 Dicembre 2025
Moto: è scomparso Attilio Damiani, «l’aquila della Valtellina»
Il campione delle due ruote è scomparso 89 anni. Giacomo Agostini lo considerava un maestro
Sondrio
Il motociclismo valtellinese piange la scomparsa di uno dei più grandi campioni delle due ruote, Attilio Damiani. Il grande cronoscalatore aveva 89 anni e nel suo ricco palmarès spiccano i cinque titoli tricolori consecutivi conquistati dal 1959 al 1963 in sella alla Moto Morini.
Considerato uno dei più grandi piloti di velocità in salita, Damiani, assieme a Omobono Tenni, era l’emblema del motociclismo valtellinese. Un grande campione, tanto che lo stesso Giacomo Agostini in più occasioni aveva ripetuto che il suo maestro era stato proprio Damiani, da cui aveva imparato le malizie di quelle gare su percorsi montani asfaltati dove si doveva impiegare il minor tempo possibile e qui «l’aquila della Valtellina» era un vero maestro. Tanti sono stati i successi di questo pilota che cominciò davvero da ragazzino a stare in sella per crescere e diventare quello che nel corso degli anni è stato Attilio Damiani.
Correre e meritarsi la moto ufficiale della casa motociclistica bolognese non era affatto facile, ma il sondriese riuscì a suon di risultati a convincere il patron Alfonso Morini che lui sarebbe stato capace, con quella moto, la 250 e la 175, di arrivare ai vertici delle classifiche tricolori. Peccato che dopo i cinque titoli tricolori conquistati, il pilota che correva per il Moto club Sondrio 1931, decise di appendere il casco al chiodo, nonostante altre grandi marche italiane si fossero fatte avanti. A lui non piacque, ci aveva ricordato lo stesso Damiani, la scelta del commendator Morini di non rinnovargli il contratto, preferendo proprio Agostini. Quel rifiuto il campione di Sondrio non l’aveva mai digerito, così decise di smettere con le corse dove, non dimentichiamo, era ancora un vincente.
Da nord a sud il nome di Attilio Damiani era molto conosciuto allora, visto che il motociclismo godeva di grande seguito di tifosi e appassionati, e le sue vittorie vanno dalle corse in salita in Sicilia fino alle più a nord come la Trento-Bondone dove per diverse edizioni della mitica corsa lunga poco meno di 17 km il valtellinese stampava anno dopo anno il record. Anche alla Ballabio Resinelli Attilio Damiani firmò l’albo d’oro nella seconda edizione, quella datata 1962, succedendo nella classifica a un suo grande amico con cui si era sentito fino ad alcune settimane fa, Angelo Tenconi. Nonostante la rivalità con il comasco, Damiani quando partiva per le gare passava a Como con la sua Alfa Romeo 2000 per caricare il pilota e la sua moto per andare a gareggiare nelle cronoscalate motociclistiche. Una vera e sincera amicizia tra i due, come l’aveva avuta con un altro pilota targato Sondrio, Abbondio Sciaresa. Anche il figlio Marino aveva partecipato per alcune stagioni alle gare in salita. Nel libro del motociclismo italiano Attilio Damiani resta uno dei più grandi piloti legati alla specialità della velocità in salita. Ancora oggi restano in suo possesso record su diversi tracciati. I funerali dell’ottantanovenne Attilio Damiani oggi (27 dicembre) alle 15 nella chiesa di San Rocco. E così un altro pezzo di storia della nostra provincia se ne va.
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