Novara-Lecco per sognare. Valente: «Non si può mollare di un millimetro»

Il tecnico del Lecco Federico Valente crede nel progetto di crescita con i giovani, puntando su intensità e determinazione per la partita contro il Novara.

Lecco

Novara-Lecco per sognare. Non tanto per sognare una vittoria, ma per pensare con fiducia al futuro e a quel 30 novembre (Vicenza-Lecco) che non avrebbe senso se non fosse preceduta da tre partite positive, in cui si raccolgono punti importanti. Domani alle 17.30 al Piola ci sarà in campo una rivalità che va avanti da più di cent’anni, storicamente. E, attualmente, una rivalità che porta in campo partite sempre molto accese. Ma come giocherà questo Lecco? Con quale modulo, formazione, intensità? È venuto il momento di Ndongue? Dove può giocare? Cominciamo da qui. «Ndongue – spiega il tecnico Federico Valente - può fare l’esterno sinistro in un 4-3-3; può fare la punta; può fare la seconda punta; ma può fare anche la terza punta. Per me Fred ha tutte le possibilità. Addirittura potrebbe fare il quinto per me, ma d’altronde i miei giocatori devono fare quasi tutti i ruoli, è quella la mia convinzione». Inoltre Valente, che potrebbe proprio trovare in Ndongue il vice-Furrer, se quest’ultimo non fosse ancora al top, dopo una settimana di ripresa intensa, pensa a una squadra sempre giovane, di gamba. «Se vedete, alla fine della partita c’erano cinque giovani, i 2006, un 2005, i 2001 che vecchi non sono... Se andiamo a vedere dove avevamo il baricentro della linea di pressing ci accorgiamo che era alta: è quello di cui abbiamo bisogno. Detto questo non è che quelli un po’ più grandi non sanno o non possono pressare, però ti cambia un po’ se tu hai 20 anni o 35 anni nel fare quelle corse intense». Insomma, potrebbe essere un Lecco ancora più di “gamba” quello di Novara. «A me piace lavorare con Anastasini, Mihali, Papotti, Nova e anche Romani, Ndongue... Sono questi ragazzi che a me piace allenare perché vogliono crescere, vogliono fare un percorso. Mi ricordo che a fine mercato c’era la vostra critica “Invece di andare a prendere un attaccante andiamo a prendere Rizzo, un 2006...”. Era proprio quel che volevo, invece...».

E Federico Valente, invece di perdere tempo nello spiegare quanto sarà difficile la gara di domani, cosa peraltro scontata, insiste sul concetto generale della stagione. «L’idea del presidente, della società, è quella che io ho sposato fin dall’inizio: allenare giocatori giovani, di gamba, di personalità, con la voglia di andare veloce, intensi. Non dimentichiamo Metlika e Mallamo, quei 2000, 2002, 2001 che sono tutti giovani, ma anche nel pieno della maturità calcistica. Sono al top della loro carriera. C’è anche Pellegrino, 2004, e per questo sono contentissimo: perché so quello che mi danno. Anche un Furrer, un 2001, non è che sia vecchio. O Sipos: sono tutti giovani nel momento migliore della loro carriera, messi insieme a Zanellato, Bonaiti, Battistini, Marrone, Furlan, che danno il loro contributo, sostenendo proprio tutti questi giovani».

Sulla formazione, naturalmente, nessuna anticipazione. Ma è chiaro che potrebbe rientrare Battistini sulla destra, come braccetto, al posto di Mihali e Tanco andrebbe a chiudere ogni falla difensiva con Romani. Davanti forse Ndongue insieme a Sipos e Frigerio. Oppure il 3-5-2 offensivo schierato contro l’Arzignano con Frigerio un passo dietro a Sipos e un grande centrocampo “a rombo” con inserimenti soprattutto di Zanellato e Metlika, a turno.

Ma, soprattutto, un Lecco a tutto campo, intenso, determinato. «Perché senza intensità e determinazione non andiamo da nessuna parte. Non si può mollare di un millimetro», ripete come un mantra mister Valente. E il Lecco, per ora, lo segue.

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