Sport Invernali / Sondrio e cintura
Giovedì 25 Dicembre 2025
Olimpiadi in Valtellina, Sertori: «Qualche disagio ora c’è, ma il bilancio sarà positivo»
A meno di due mesi dall’inizio dei Giochi, a Unica Focus Talk Show l’assessore regionale parla di opere in linea con il cronoprogramma, benefici duraturi e l’importanza di una strategia turistica
Sondrio
Il conto alla rovescia è ormai agli sgoccioli. Mancano meno di due mesi alle Olimpiadi invernali e la Valtellina si prepara a finire sotto i riflettori del mondo. Tra cantieri, viabilità, trasporti e grandi aspettative, l’evento divide, preoccupa, ma soprattutto promette di lasciare un’eredità profonda. Ne abbiamo parlato a Unica Focus Talk Show con Massimo Sertori, assessore regionale alla Montagna e agli Enti locali.
Assessore, partiamo dallo stato delle opere. A che punto siamo davvero?
«Per quanto riguarda le opere sportive siamo assolutamente in linea e saranno consegnate nei tempi previsti. Questo è l’aspetto che più conta, perché senza le venue i Giochi non si possono fare. Da Livigno a Bormio fino a Milano, tutti i siti sono coerenti con il cronoprogramma. Arriveremo magari anche all’ultimo secondo, ma arriveremo pronti».
Diverso il discorso per le infrastrutture, soprattutto strade e ferrovia.
«Sì, ma va fatta una distinzione. Molte opere infrastrutturali non sono indispensabili per lo svolgimento delle Olimpiadi, ma sono fondamentali per il territorio. Alcune saranno completate prima, altre nel 2026-2027. Sono interventi che avremmo comunque dovuto realizzare e che, grazie alle Olimpiadi, sono stati finalmente finanziati. I benefici resteranno per sempre».
Uno dei temi più discussi è la tangenziale di Tirano.
«Se fosse stata pronta per le Olimpiadi saremmo stati tutti più contenti, ma non è stato possibile. I problemi riscontrati nella galleria, con materiali molto sciolti e venute d’acqua, hanno imposto rallentamenti per garantire la sicurezza. Detto questo, Anas ci ha garantito l’apertura di circa metà tracciato, 3,3 chilometri, che sarà comunque utile per la gestione dei flussi durante i Giochi».
A proposito di flussi, si teme il caos viabilistico.
«I biglietti sono contingentati: in Valtellina ne sono previsti circa 180mila. Tra il 20 e il 25 per cento degli spettatori arriverà dal Nord Europa, per andare verso Livigno. Ci saranno momenti di traffico intenso, soprattutto in prossimità delle gare, ma non situazioni molto diverse da quelle che già conosciamo nei fine settimana critici».
Sul fronte svizzero non mancano le polemiche.
«È vero che serve un grande sforzo organizzativo anche dal lato dei Grigioni, ma va detto che circa la metà dei visitatori che arrivano dal Nord Europa dormirà in Engadina. I benefici saranno condivisi. Il dialogo con il Cantone è aperto da mesi e sono convinto che troveremo una soluzione. Nel post Olimpiadi, inoltre, vedo grandi possibilità di una strategia turistica comune tra Alta Valtellina ed Engadina».
Passiamo alla ferrovia, altro nervo scoperto.
«I lavori sono importanti e necessari. Tra Colico e Tirano verranno eliminati 17 passaggi a livello, con sottopassi che miglioreranno sicurezza e affidabilità. È chiaro che un cantiere così complesso crea disagi, ma sono investimenti che miglioreranno il servizio nel medio-lungo periodo. Detto questo, ho chiesto una gestione più efficiente delle emergenze, perché quando un treno si ferma servono pullman adeguati per i passeggeri».
Qualche settimana fa ha parlato di “tregua olimpica”. La conferma?
«La confermo. I disagi ci sono e ci saranno, sarebbe disonesto negarlo, ma il bilancio complessivo è nettamente positivo. Il mondo guarderà la Valtellina, le nostre Alpi, le nostre comunità. È come una grande vetrina: dobbiamo decidere cosa esporre. Possiamo continuare a elencare problemi, oppure valorizzare ciò che di straordinario abbiamo. Io credo che questa sia un’occasione irripetibile».
Ultimo tema: la legacy. Qual è l’eredità più importante?
«Non penso a un turismo di massa incontrollato. La vera eredità sarà il riconoscimento internazionale di località di altissima qualità e poi le competenze: tanti giovani si stanno formando sull’organizzazione, sul turismo, sulla tecnologia. Ci sono già tesi di laurea dedicate alle Olimpiadi. Questa è una legacy immateriale preziosissima, senza dimenticare le opere e il brand Valtellina, che sarà ancora più forte nel mondo, anche grazie alle future Olimpiadi giovanili Dolomiti Valtellina».
© RIPRODUZIONE RISERVATA