Bianzone, “Cibo, non cemento: la piana del Ranèe alza la voce contro il nuovo sottopasso”

Il Comitato per la tutela della piana del Ranèe chiede un’audizione in Regione contro il progetto di Rfi. Contestata la distruzione di un’area agricola strategica: “Salviamo i prati”.

Bianzone

«Salviamo i prati. Cibo. Non cemento». Sono state “rispolverate”, diciamo così, le balle di fieno a Bianzone che, da mesi, sono divenute il supporto comunicativo d’impatto del Comitato per la tutela e valorizzazione della piana del Ranèe a Bianzone che, lo ricordiamo, si batte contro il progetto di Rfi di smantellamento di tre passaggi a livello (km 19+269, km 19+606 e km 19+990) con conseguente realizzazione di un sottovia carrabile al pl del Ranèe e viabilità di collegamento, nell’ambito degli interventi di soppressione dei passaggi livello su ss.38 linea Milano-Tirano, per un costo stimato di 16 milioni e mezzo di euro.

Nei giorni scorsi le scritte, che nel corso dell’estate erano sbiadite, sono state cambiate con un nuovo messaggio: «Salviamo i prati. Cibo. Non cemento», che sembra cadere a pennello proprio ora che la cucina italiana ha ottenuto il riconoscimento di patrimonio mondiale Unesco. Una scritta che allude alla nuova azione del Comitato. «Gli espropri dei terreni sono già stati fatti (ancora, però, senza denaro), ma i lavori sono fermi, visto che a breve partono le Olimpiadi – spiega Edj Polinelli, componente del Comitato –. Visto che Simico (Società infrastrutture Milano Cortina 2020-2026) è stata prorogata fino al 2033, in sostanza i lavori potranno essere fatti anche dopo. Ci siamo trovati come comitato e abbiamo intenzione di chiedere un’audizione alla commissione Lavori pubblici di Regione Lombardia per spiegare la situazione. Vogliamo rivolgerci al mondo dell’agricoltura coinvolgendo anche l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi che, a Bormio, si è espresso per la conservazione delle aree agricole di pregio. La Regione ha sempre ascoltato le istanze che vengono dai cittadini e dagli enti locali che li rappresentano; basti vedere lo stralcio della soppressione di alcuni passaggi a livello fra Poggiridenti o Ponte in Valtellina-Chiuro».

Quello che non va giù al comitato è che con la chiusura del pl al Ranèe, che peraltro non insiste sulla statale 38 (dunque non è pericoloso) verrebbero realizzati «un sottopasso carrabile e una strada di 1200 metri con illuminazione in una zona definita “area agricola strategica”. Abbiamo visto che nel progetto, infatti, questa zona assumerà una destinazione di tipo industriale e commerciale, il che vuol dire per noi distruggere la nostra piana agricola».

Il sottopasso progettato, inoltre, presenta pendenze significative, che in condizioni di maltempo potrebbero diventare pericolose, aumentando i rischi di gelo o allagamenti e non tiene conto del parere espresso nel 2020 dal Comune di Bianzone che aveva chiesto che il sottopasso superasse anche la statale 38. Questa richiesta nasceva dall’esigenza di evitare che mezzi agricoli non si trovassero a immettersi in un tratto in curva e in pendenza della statale, aumentando il rischio di incidenti.E con gli auguri di Natale, per proseguire nella loro opera di sensibilizzazione, il Comitato allegherà una lettera a tutti i cittadini di Bianzone.

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