Centrale elettrica del Poschiavino, i sindaci chiedono sicurezza

Franco Spada, sindaco di Tirano, e Franco Marantelli, sindaco di Villa di Tirano, hanno preso carta e penna e lunedì hanno scritto e inviato via pec una missiva al Ministero dell’Ambiente, all’assessorato alla Montagna di Regione Lombardia e alla sede di Enel Green power di Roma sul tema della sicurezza della centrale elettrica del Poschiavino di proprietà proprio di Enel. «Premesso che il territorio dei Comuni di Tirano e di Villa di Tirano è interessato dalla presenza di un canale di derivazione a pelo libero afferente la centrale idroelettrica del Poschiavino di proprietà di Enel Green power - è scritto - e considerato che le competenze della Direzione generale dighe si estendono alle gallerie e condotte solo se queste sono in pressione e se si dipartono da dighe soggette alla vigilanza di questa Direzione siamo a chiedere cortesemente se sono previste visite ispettive per la verifica della sicurezza e affidabilità dei canali a pelo libero o comunque non rientranti nella sorveglianza della Direzione generale dighe e quale sia l’ente a ciò preposto e, al pari, se sussiste l’obbligo per il concessionario di eseguire ispezioni a cadenza prefissata e redigere verbali da inviare all’ente di controllo e, ancora, chiediamo se siano previsti o installati dispositivi utili ad individuare eventuali perdite lungo il percorso del canale e, infine, se siano previste o installate paratoie o valvole di sicurezza a chiusura automatica al verificarsi di perdite anomale dai canali».

A determinare i sindaci a porre tutti questi interrogativi, il fatto che la condotta di cui si tratta parte dalla Svizzera, interessa il territorio di Tirano e va a lambire la zona di Santa Perpetua per poi finire sul territorio di Villa di Tirano e corre su quell’asta del Poschiavino già osservata speciale per questioni di altro tipo. Si tratta, ancora, di canali che si trovano per lo più al di sopra del piano campagna e, in alcuni tratti, sovrastano anche zone abitate, e che derivano portate d’acqua rilevanti, per questo «nel caso in cui la risposta ai quesiti da noi posti fosse negativa - scrivono i sindaci di Tirano e Villa di Tirano alle autorità competenti -, chiediamo che si assumano le opportune iniziative per rendere obbligatori adeguati controlli su queste opere eventualmente estendendo le competenze della Direzione generale dighe.

Chiediamo anche che si colga l’occasione dei bandi di gara che saranno emessi nel prossimo futuro per le concessioni scadute o in scadenza, per introdurre l’obbligo di installare specifici dispositivi di sorveglianza e sicurezza a tutela delle popolazioni e dei territori interessanti dalla presenza di questi canali». Un tema già sollevato, non nello specifico del Poschiavino, ma a livello generale, dal Gruppo nazionale del Grande idroelettrico di cui fa parte, per la provincia di Sondrio e limitrofi, anche Renato Cardettini, di Tirano. Il Gruppo aveva scritto pochi giorni fa una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oltre a una serie di autorità con competenza massima in materia, per sottolineare l’urgenza di implementare i livelli di sicurezza e di controllo su dighe impianti di derivazione nel loro complesso anche alla luce del grave incidente verificatosi in provincia di Bologna con ben sei morti.

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