
Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 14 Maggio 2025
Con la Panda nel deserto: l’impresa di “Pompa” Quintavalla
Il bormiese ha partecipato al raid riservato alle utilitarie. «L’arma segreta? La mia invenzione brevettata di sollevamento idraulico per liberarci della sabbia in eccesso»
Bormio
Un eroe dei nostri tempi il bormiese Alberto Quintavalla con quel simpatico nomignolo appiccicato addosso di “Pompa” per via dello storico esercizio paterno in Alta Valle. Ardito esploratore in giro per il mondo dai ghiacci dell’Antartide alle dune del deserto sahariano, non ha ancora attaccato al chiodo la sua voglia di misurarsi col tempo mettendo a fuoco il suo eclettico ingegno meccanico al servizio dei motori “super truccati” a dovere nella sua attrezzata officina.
Ed eccolo nuovamente in lizza con l’inseparabile compagno di avventure Fabrizio Frascati alla sua quinta partecipazione al “Panda Raid”, la leggendaria corsa di oltre 2500 Km nel deserto in un impervio tracciato dell’”erg” e del “serir”, tra dune insormontabili e insidiosi macigni frantumati dall’erosione.
Un viaggio di 2.400 Km col suo mega rimorchio per la sua 4 X 4, da Bormio alla spagnola Almeira per tutti i riti dell’omologazione prima di imbarcarsi in nave verso Nador, una ridente cittadina del Marocco. Col “dorsale” 68 ci si è preparati con ancora sulle spalle la stanchezza del viaggio in una tipica tenda berbera per consumare una lauta cena, di tutto e di più, tra insalatone vivaci e salse piccanti, - niente alcolici, ma tante pacche ed abbracci - per svegliarsi all’alba, pronti alla prima tappa che nulla aveva da invidiare alla mitica Parigi-Dakar. «Faceva un freddo della malora pur essendo ormai in piena primavera, ma lo scorso anno addirittura era nevicato», rammenta Quintavalla che col suo navigatore si sciroppa i primi 500 km di una competizione più che di velocità, di “regolarità” e orienteering.
Bello a sera ritrovarsi tutti insieme, soprattutto con un gruppo di olandesi e di sanremesi con i quali solidalmente ci si aiutava in caso di “arenaggio”, – un po’ meno con spagnoli e francesi che facevano comunella a parte - poi è arrivato il diluvio che ha ridotto il percorso in un vero pantano acquitrinoso cancellando la seconda gara. Poi lungo un itinerario alternativo ci si avventura nel nuovo viaggio terrificante che delle 250 auto in competizione ne vede almeno una settantina terribilmente malconce, fracassate sugli spuntoni di roccia che emergevano all’improvviso. «Eravamo tutti preparati ad imprevisti di questo tipo portandoci dietro tutti i possibili ricambi, fino all’albero di trasmissione e le 4 ruote di cambio, pronti a schiacciare quel maledetto tasto giallo, il trasponder che avvisava l’organizzazione della rottura dell’auto. Il tasto rosso era riservato solo ad incidenti gravi. Ed allora arrivavano i soccorsi in elicottero con tanto di medico a bordo. E meno male che noi non ne abbiamo mai avuto bisogno».
Tutto liscio, o quasi, fino a Merzuga, la zona delle alte dune di sabbia dove si volava a 110 all’ora senza sapere cosa nascondevano. «Facile rimanere insabbiati, ma ci aiutavamo l’uno con l’altro. Noi però avevamo la nostra arma segreta – rivela “Pompa” - con la mia invenzione brevettata di sollevamento idraulico di 40 cm per liberarci della sabbia in eccesso». Incredibile, ma vero! Poi ecco la vera sorpresa per le bambine del luogo – i maschietti li tenevamo a distanza perché facevano i prepotenti – che prima timidamente, poi spinte dalle loro mamme si avvicinavano felici per ricevere le nostre mascotte olimpiche di peluche, Tina e Milo, donate dalla direttrice marketing di una società multiservizi dell’Alta Valle, Veronica Mazzola, insieme a palle, coperte, bidoni con acqua potabile, giochi e soprattutto tanti dolciumi. Una vera gara di solidarietà. Proibitiva l’ultima tappa fino a Mehdia col un arrivo “a montagne russe» caratterizzato da una imponente duna con una vertiginosa discesa che portava alla spiaggia.
Al di là della classifica generale per “Pompa” e Frascati la soddisfazione di essere giunti al traguardo tra i 7 sopravvissuti al “grande salto”. Nessun problema per l’auto già pronta per il nuovo viaggio fino a Bormio. “Forse la mia avventura nel deserto finisce qui – confida Quintavalla – ma è tempo nella prossima estate di rimettermi in viaggio, stavolta con mia moglie Giustina per fare il periplo di tutta la Gran Bretagna”. Inarrestabile e indomito, “Pompa” non si arresta mai. Nello Colombo
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