Cronaca / Tirano e Alta valle
Sabato 21 Agosto 2021
Covid, preoccupano i ricoveri al Morelli
Un paziente grave in terapia intensiva
La pandemia Nove malati, nessuno di loro e degli ultimi ingressi in reparto è stato vaccinato
Si alza il livello di guardia al centro Covid Morelli di Sondalo, che comincia a risentire degli effetti della quarta ondata di contagi, al punto da spingere, Asst Valtellina e Alto Lario, a definire la situazione, «preoccupante e attentamente monitorata nella sua evoluzione».
E questo perché se ieri erano pari a nove i ricoverati nell’unico reparto Covid rimasto aperto nel 1° padiglione, solo il giorno prima erano 13 e sempre a ieri risale il primo trasferimento in Terapia intensiva, al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, di un paziente Covid aggravatosi.
Si tratta di un 35enne, di fuori provincia, tuttavia, non proveniente, in origine, da un ospedale di fuori, ma di stanza, in provincia di Sondrio al momento del ricovero.
Non è dato sapere se si tratti di un turista o di un lavoratore del turismo, ma, certamente, a una di queste due categorie deve appartenere.
Molto serie, sono definite, le sue condizioni, e a preoccupare operatori e dirigenti di Asst Valtellina e Alto Lario è «l’evoluzione della malattia nei giovani che hanno deciso di non sottoporsi al vaccino - evidenziano -, fortunatamente, una minoranza, anche in considerazione dell’impulso dato alla campagna vaccinale, ma, comunque, in grado di accrescere la pressione sugli ospedali».
Tutti e nove i pazienti ricoverati al Morelli, ma anche coloro che li hanno preceduti, sono, in effetti, non vaccinati, e questo, è ormai provato, li espone molto di più alla malattia in forma grave, tant’è, precisano da Asst che «chi, regolarmente vaccinato, è risultato positivo al coronavirus, non ha sviluppato la malattia ed è, quindi, protetto, come accaduto ad alcuni giovani valtellinesi rientrati dalle vacanze in queste settimane».
In quanto positivi, sono rimasti in isolamento, questo è pacifico, ma non si sono aggravati. Fondamentale, quindi, per le autorità sanitarie, regionali e locali, spingere sull’adesione alla vaccinazione degli appartenenti a tutte le fasce d’età, con particolare riguardo ai giovani e giovanissimi.
Che, va detto, hanno risposto molto bene alla chiamata alla vaccinazione, senza prenotazione, organizzata da Asst, nel periodo 10-18 agosto, con 22 sedute vaccinali dedicate, su tutti i centri, in giorni ed orari stabiliti.
Nella fascia 12-18 anni, ad approfittare di questa chance di vaccinarsi senza prenotare, sono stati in 774, di cui 646 residenti in provincia di Sondrio, mentre nella fascia 19-29 anni, hanno aderito in 285, di cui 248 valtellinesi e valchiavennasche.
Infine, le persone di 30 anni e più, fra personale scolastico ed over 60, che si sono presentate, sono state 353.
Per un totale di 1.412 prime dosi, somministrate alle persone per le quali l’iniziativa era stata varata, ossia, over 60, personale scolastico docente e non docente, e, ultimi, ma non ultimi, gli adolescenti e giovani di età compresa fra i 12 e i 29 anni.
«Numeri importanti - sottolineano da Asst -, gestiti dagli operatori dei centri vaccinali non senza difficoltà, dovendo vaccinare sia le persone prenotate, sia quelle presentatesi liberamente, a fronte, tuttavia, di un beneficio evidente per la collettività». Ancora non tutti di lasciano però convincere.
E’ bene ricordare che, per la fascia 12-29 anni, da lunedì, l’accesso ai centri vaccinali non sarà più libero, senza prenotazione, ma occorrerà mettersi in nota sul portale regionale, dopodiché, la richiesta verrà evasa in tempi record, entro, cioè, le 24-48 ore.
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