«Livigno, servono altri impianti

La Regione ci sostenga»

L’appello del vicesindaco Galli al Pirellone: «Bisogna attuare un piano per la mobilità sci ai piedi e collegare i due versanti di Carosello e Mottolino»

Livigno

È caduta poca neve anche in queste ore a Livigno, ma non è questo il problema del turismo livignasco secondo il vice sindaco Remo Galli. «Quello che mi preoccupa di più è che altre località stiano correndo, perché hanno un “prodotto sci” all’avanguardia e noi siamo indietro con i tempi. Abbiamo alberghi nuovi belli, uno shopping invidiabile, una pista da fondo con innevamento, Aquagranda che finalmente inizia ad essere un punto di riferimento, ma continua a mancarci il collegamento tra versanti e in prospettiva futura i collegamenti tra tutto il comprensorio e risolvere il problema dei bacini per l’innevamento».

L’unione fa la forza secondo Galli: «Oggi un  impianto non è sci, è  vita, sviluppo perché se chiude un impianto chiude un paese. Dovremmo chiamarli impianti di mobilità e credo che  serva  spingersi come altre località  in questa direzione, altrimenti saremo sempre più in difficoltà: lo sciatore si vuole spostare tra località con gli sci ai piedi senza usare le auto. L’impianto deve essere usato per spostare la gente e evitare l’utilizzo delle auto, con dei vantaggi per il nostro ambiente».

Per raggiungere l’obiettivo Galli lancia un appello: «Abbiamo bisogno che Regione Lombardia ci aiuti, bisogna permettere la nascita di nuovi impianti  di mobilità sostenibili e che riqualifichino la montagna anche ambientalmente. Con la normativa attuale, che vieta la nascita di nuovi impianti, siamo in difficoltà  ma questo non è più tollerabile. La Regione deve crederci, investire in progetti strutturali, di mobilità intelligente  e che diano futuro ai tanti ragazzi che scelgono di stare in montagna a giocarsi il proprio futuro evitando lo spopolamento».

Galli insomma prospetta «la crezione di un prodotto turistico  nuovo, con tanto appeal che ci permetta di alzare anche il nostro livello qualitativo, sapendo che abbiamo un altro problema che è quello della viabilità».

«Gli impianti  saranno - prosegue - il cardine sul quale costruire le politiche turistiche anche  future  invernali e estive, tutto il resto è importante ma sempre e solo un completamento dell’offerta. Grazie alla pista da fondo abbiamo avuto numeri da record che hanno permesso di riempire molti hotel e appartamenti. A Livigno per il prossimo inverno avremo un Carosello 3000 nuovo e speriamo di vedere finalmente conclusa la pratica Vallaccia con un via libero definitivo, perché si rischia rimanendo cosi, di avere uno scempio ambientale e di perdere ancora tempo».

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