Olimpiadi, l’aspetto green delle opere. E l’impatto che avranno sui residenti

Convegno Un’occasione di confronto tra i sindaci di Bormio, Livigno, Cortina e Anterselva

In attesa che le Olimpiadi invernali giungano a Bormio e Livigno nel 2026 con la disputa rispettivamente della discesa libera nella Magnifica Terra e delle gare di snowboard e freestyle nel Piccolo Tibet, i primi cittadini delle nostre due realtà nel fine settimana sono stati a Cortina per condividere fondamentali momenti di confronto con gli altri protagonisti di quello che sarà Milano Cortina 2026.

Gli effetti sul territorio

Il convegno “Cortina fra le righe” ha permesso alle quattro realtà di montagna che ospiteranno l’evento a cinque cerchi di confrontarsi. Bormio, Livigno, Cortina e Anterselva hanno focalizzato l’attenzione sull’aspetto green delle opere che andranno a realizzare in vista dell’appuntamento. È stata anche l’occasione per Silvia Cavazzi (Bormio) e Remo Galli (Livigno) di conoscere il nuovo sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi, appena eletto.

«Il confronto è una base per crescere. A Cortina abbiamo discusso di sostenibilità ambientale e turismo sostenibile nei territori olimpici - rivela Cavazzi - Bormio e Livigno insieme, uniti nel confronto con i territori olimpici di montagna. Io ho parlato delle opere olimpioniche di Bormio: dalla tangenziale, allo Ski stadium, alla ciclopedonale per finire al parcheggio di Porta. Ho ribadito quanto sia importante il coinvolgimento della popolazione nella manifestazione. Presto presenteremo anche il progetto dello ski stadium a Bormio. È un mio obiettivo anche il coinvolgimento della popolazione sulla tangenzialina, certo il no a priori all’opera e negare il problema del traffico a Bormio, non sono condizioni che possano far partire un dialogo costruttivo».

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