
Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 09 Luglio 2025
Valdisotto, dopo la frana ripercussioni anche sul cicloturismo
La strada provinciale, cioè l’ex statale 38, è stata chiusa dopo essere stata invasa dai detriti delle tre colate registrate lunedì 30 giugno. Ciclisti costretti a chiamare un taxi che da Bormio li venga a prendere, carichi sul mezzo, spesso pulmini o van, le biciclette e li porti fino a Sondalo
Valdisotto
Gli smottamenti che dieci giorni fa hanno interessato la Valdisotto stanno avendo ripercussioni anche sul turismo, e si registrano difficoltà soprattutto per i cicloturisti, che lamentano la mancanza di comunicazioni in merito alla situazione viabilistica.
Sono molti gli amanti della bicicletta e della montagna che in questa stagione si trovano a passare per Valdisotto, provenienti magari da Livigno o dalla Svizzera, che hanno percorso il Passo dello Stelvio o quello del Gavia.
Dall’inizio della scorsa settimana, però, giunti nella zona di Tola e Aquilone trovano un blocco insuperabile: la strada provinciale, cioè l’ex statale 38, è stata chiusa dopo essere stata invasa dai detriti derivanti dalle tre colate registrate lunedì 30 giugno, e non potrà essere riaperta e dichiarata transitabile fino a che non saranno terminati i lavori di somma urgenza per mettere in sicurezza i versanti, iniziati qualche giorno fa.
Giunti nel punto da cui non possono più continuare il viaggio programmato, i volontari di Protezione civile illustrano loro l’unica possibilità a loro disposizione, ossia chiamare un taxi che da Bormio li venga a prendere, carichi sul mezzo, spesso pulmini o van, la biciclette e li porti fino a Sondalo, in località Le Prese, da dove possano riprendere il loro viaggio. Questo perché in bicicletta non è possibile percorrere le gallerie, che fanno parte dell’unico tragitto possibile per “uscire” dalla Valdisotto.
Un servizio di trasporto che, ovviamente, ha un costo. Ma la rabbia dei cicloturisti, spesso stranieri, non riguarda tanto e solo il fatto di dover pagare per essere trasportati oltre la zona bloccata dalla frana, quanto, invece, la mancanza di comunicazioni riguardo la difficile situazione che si è venuta a creare dopo gli smottamenti che hanno messo in ginocchio la zona. «Basterebbe comunicare attraverso i social e i siti turistici qual è la situazione - ci hanno detto alcuni ciclisti che si sono trovati bloccati ieri mattina a Tola - così da poter scegliere se mantenere l’itinerario e optare per il trasporto a pagamento per quel tratto, oppure modificarlo per evitare di rimanere bloccati».
. Video di Susanna Zambon Frana Valdisotto, la rabbia dei cicloturisti
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