
Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 14 Maggio 2015
Aprica chiude in pareggio: «Ci hanno salvato le gare»
La ski area orobica ha registrato 1 milione 210mila passaggi. Cioccarelli: «Siamo partiti male a dicembre. Oggi siamo in pareggio».
Tre milioni e 210mila passaggi e circa 232mila primi ingressi sugli impianti dell’intera ski area di Aprica composta da Magnolta, Palabione, Baradello e Campetti.
E’ questo il dato che Domenico Cioccarelli, presidente di Siba (Magnolta) comunica relativamente alla stagione sciistica della località orobica che ha chiuso in pareggio rispetto allo scorso anno. Anche se dei distinguo ci sono da fare.
«Diciamo che un timido segno più lo hanno registrato Magnolta e Palabione - afferma -, mentre qualcosa meno hanno riscontrato Baradello e Campetti. Complessivamente, però, Aprica ha “retto” e possiamo dire di essere soddisfatti». E pensare che l’apertura della stagione è avvenuta soltanto il 19 dicembre. «Eravamo sotto addirittura del 50 per cento, dunque se siamo riusciti a portare in pari la stagione, vuol dire che da metà gennaio fino a marzo e, in parte, aprile si è lavorato bene. Consideriamo anche le notevoli spese che abbiamo sostenuto per poter innevare le piste con 70-80 cannoni attivi: la Magnolta ha utilizzato quasi 35mila metri cubi di acqua, il Baradello anche 70mila metri cubi».
Le carte vincenti per Cioccarelli sono le strategie che le società degli impianti hanno adottato in collaborazione con la località e, soprattutto, i maestri di sci. «L’aver ospitato un mucchio di eventi e di gare di sci a vario livello ci ha premiato, perché abbiamo portato molta gente sulle piste – commenta -. Penso, in primis, al Granpremio Giovanissimi, ma anche al Campionato italiano dei maestri di sci e alle competizioni che ogni week end si sono tenute sui nostri tracciati. Il vantaggio è andato agli impianti, ma in generale a tutta la filiera turistica di Aprica, alberghi e attività commerciali inclusi».
Cioccarelli nel calderone inserisce anche il lavoro di marketing, condotto con efficacia da Alliana Bozzi, con le agenzie estere che ha portato ad Aprica turisti belgi, cechi, polacchi, inglesi e qualche russo.
«Un mercato che tiene bene e che secondo me è il futuro verso cui andare, perché la località si deve internazionalizzare», aggiunge il presidente Siba. Ora i riflettori sono puntati sul secondo bando regionale, che uscirà a giugno, che finanzia gli impianti di sci dal quale Aprica conta di poter ottenere contributi per la sua ski area, «che deve fare i conti – conclude Cioccarelli – anche con la spada di Damocle dell’Imu».
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