
Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 19 Marzo 2014
Class action delle Province
contro Roma: «Basta tagli»
Il patto di stabilità ha messo in ginocchio gli enti locali e in rosso i loro bilanci - Massimo Sertori: «Hanno massacrato noi e i servizi ai cittadini, come la viabilità»
Le Province lombarde vogliono chiedere i danni allo Stato, perché fra tagli e patto di stabilità «non riusciamo più a garantire ai cittadini i servizi essenziali, a partire dalla sicurezza sulle strade».
L’ha deciso il direttivo dell’Unione delle Province lombarde, che si è riunito ieri a Milano per fare il punto su conti, bilanci e prospettive per i prossimi mesi. E non è un’idea buttata là tanto per fare una provocazione, assicura il presidente dell’Upl e della Provincia di Sondrio Massimo Sertori: «Abbiamo incaricato un avvocato di valutare i termini dell’azione legale e presto ci aggiorneremo per decidere insieme come muoverci», dice.
L’azione di protesta dell’Upl nasce da una situazione che per la maggioranza delle Province è «semplicemente disperante», spiega Sertori, tale da paralizzare, in pratica, l’attività degli enti e gli interventi sui rispettivi territori. «I dati sul rapporto fra costi dei nostri enti e tagli subiti in questi anni parlano chiaro – afferma il numero uno di palazzo Muzio -, evidentemente vogliono far morire le Province di asfissia. Le hanno massacrate, ma così facendo hanno massacrato i servizi ai cittadini. Basta pensare alla viabilità: in Lombardia abbiamo più di 10mila chilometri di strade provinciali, sulle strade si creano le buche, ma per aggiustare le buche e rifare gli asfalti servono i soldi. Soldi che oggi o non ci lasciano tenere, o non ci lasciano spendere per via dei vincoli del patto. Però poi i cittadini infuriati li vediamo noi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA