Il caso Uva finisce in Aula

La Cancellieri: «Punti da chiarire»

Il numero uno della Giustizia ha risposto a una interrogazione dei grillini: «Nuova indagine degli organi ispettivi»

Varese

«Le vicende collegate alla morte di Giuseppe Uva sono da molto tempo all’attenzione degli uffici del mio ministero».

Il ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri ha replicato oggi in sede di question time all’interrogazione di Vittorio Ferraresi, giovane parlamentare del Movimento 5 Stelle, che ha chiesto conto degli esiti ispettivi in relazione alle indagini aperte cinque anni fa quando, il 14 giugno 2008, l’artigiano varesino di 43 anni morì «dopo essere stato trattenuto nella caserma carabinieri di Varese».

La vicenda è nota: Lucia Uva, sorella di Giuseppe, da anni si batte affinché sia fatta chiarezza sull’accaduto convinta che quella notte Giuseppe fu percosse da otto, tra poliziotti e carabinieri, dopo essere stato illegittimamente trattenuto, e che a causa di quelle percosse Uva morì dopo essere stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio all’ospedale di Circolo di Varese.

«Si tratta di una vicenda particolarmente dolorosa, tuttora con dei punti oscuri che devono essere chiariti, e rispetto ai quali non si è ancora pervenuti ad una risposta giudiziaria convincente» ha aggiunto il ministro Cancellieri ricordando di aver personalmente ricevuto i familiari di Giuseppe Uva.

Il ministro ha altresì dichiarato che «due precedenti ispezioni, nel 2011 e nel 2012, hanno già dato esito negativo: tanto che anche il procuratore generale della Cassazione ha convenuto per l’archiviazione senza che vi fossero estremi per provvedimenti disciplinari». Tuttavia «sulla base della decisione del gip che ha rigettato la richiesta di archiviazione formulata dal pubblico ministero Agostino Abate in merito alle posizioni di carabinieri e poliziotti ha già dato mandato agli organi ispettivi di dar corso a nuova indagine» ha detto Cancellieri.

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