Inchiesta ’ndrangheta

Valmadrera vuole capire

La conferenza di “Qui Lecco Libera” sul caso Paré sollevato dall’inchiesta penale “Metastasi”

«Non siamo né vogliamo fare i giudici bensì denunciare responsabilità pubbliche e politiche»

Valmadrera

La città non ha rinunciato ad «approfondire»: alla conferenza di “Qui Lecco Libera” nel centro civico Fatebenefratelli, hanno partecipato un centinaio di persone risultate - quando gli organizzatori hanno chiesto d’alzare le mani - in gran parte valmadreresi; c’erano poi cittadini e consiglieri di altri paesi.

Attorno all’ex sindaco è ruotata la serata; altri protagonisti: il collega e amico Virginio Brivio di Lecco e gli aspiranti gestori del prato di Paré finiti arrestati con Rusconi il 2 aprile scorso, cioè il tassista valmadrerese Antonello Redaelli (che col lecchese Saverio Lilliu fondò la “Lido di Parè Srl”), il loro tramite e consigliere comunale di Lecco Ernesto Palermo – già membro di due società in orbita Silea – nonché Mario Trovato, fratello del boss della ’ndrangheta Franco Coco.

Sul palco Duccio Facchini, Corrado Conti e altri di QLL hanno proposto un’«analisi dei fatti» ritenendo «grave quanto emerso dall’inchiesta dei giudici di Milano denominata “Metastasi”: non siamo, né vogliamo fare i giudici, bensì denunciare responsabilità pubbliche e politiche».

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