Cronaca / Lecco città
Giovedì 05 Giugno 2014
La Regione: «A Lecco
emergenza gioco»
Ben 3.800 i casi patologici registrati in provincia dall’Asl. Un lecchese su due giocatore sociale saltuario. L’assessore Beccalossi: «La nuova legge antislot, un argine» Plauso al capoluogo: «Siete in prima linea»
Uno strumento più efficace nelle mani degli amministratori locali per contrastare il dilagare delle sale da gioco e una tirata d’orecchi a prefetti e questori che, in materia, «devono rispondere anche ai sindaci». Ma anche un plauso all’azione che Lecco e provincia hanno condotto per contrastare il gioco d’azzardo patologico.
E’ quanto ha “elargito” l’assessore regionale a Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo, Viviana Beccalossi, a Lecco per presentare i contenuti della legge che Palazzo Lombardia ha varato proprio per fissare una serie di paletti in questo ambito.
«Anche nel Lecchese, politica e società civile sono in prima linea per dire no al gioco d’azzardo patologico – ha affermato -. Lo testimoniano le tante iniziative proposte in questi mesi, a partire dall’ordinanza del Comune, che ha imposto la chiusura delle attività delle sale giochi dalle 22 alle 10 ricevendo l’ok del Consiglio di Stato e che può rappresentare un altro caso-scuola applicabile in Lombardia».
Si parla di 150mila giocatori “sociali”, quelli che giocano una volta ogni tanto, in provincia di Lecco. Preoccupante, invece, il dato dei giocatori problematici: ben 3.800 (130 seguiti dal dipartimento sulle dipendenze dell’Asl), in aumento come la quantità di slot machine presenti nei locali del territorio, 2.200. In crescita anche la spesa pro capite dedicata al gioco: tre anni fa il Lecchese era al quarantunesimo posto nazionale, ma due anni fa era balzato al diciannovesimo con 1.398 euro all’anno.
«Segnali, questi - ha aggiunto la Beccalossi - che ci spronano ancora di più ad andare avanti con la nostra legge, che, giorno dopo giorno, si dimostra efficace, come è avvenuto anche ieri a Milano, con due nuove sale che non apriranno, grazie alla normativa sulla distanza minima dai luoghi sensibili».
Infine, un accenno al rapporto con prefetture e questure, con le quali «abbiamo rafforzato notevolmente la collaborazione iniziando a limare i problemi su tempistica e interpretazioni dei soggetti che devono intervenire nel rilascio delle autorizzazioni».
A fare gli onori di casa, allo Ster di corso Promessi Sposi, il responsabile della sede Fausto Bertinotti e il sottosegretario regionale Daniele Nava, che hanno rimarcato a loro volta la necessità di condurre un’azione di contrasto.
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