
Cronaca / Lecco città
Sabato 28 Settembre 2013
Lecco, arriva l’inviato
rapito in Siria
Domenico Quirico, giornalista della Stampa, è stato invitato dal Centro culturale “Manzoni” per il 9 ottobre alle 21 al cenacolo Francescano. Racconterà la sua disavventura e testimonierà sulla guerra che lacera quel Paese del Medioriente e ha aperto una grave crisi mondiale

Domenico Quirico, il giornalista reporter de La Stampa per cinque mesi sequestrato in Siria, sarà a Lecco il 9 ottobre, alle 21, al Cenacolo Francescano.
Sarà protagonista, assieme a monsignor Giuseppe Nazzaro, già vicario apostolico di Aleppo, dell’incontro “Dalla Siria al quotidiano”, organizzato dal Centro culturale di Lecco “Alessandro Manzoni”. L’incontro – ingresso libero – sarà condotto da Gerolamo Fazzini , il giornalista lecchese caporedattore di “Credere”.
Il 9 aprile 2013, mentre si trova in Siria come inviato di guerra, di Domenico Quirico si perde ogni traccia. La prima notizia del suo rapimento giunge il 6 giugno quando viene diffusa la notizia che Quirico è ancora vivo. L’8 settembre 2013, dopo 5 mesi di sequestro, viene liberato grazie ad un intervento dello Stato Italiano.
Lecco dunque incontro Domenico Quirico per ascoltare la sua testimonianza, il suo impegno giornalistico e la guerra in Siria, che tiene il mondo con il fiato sospeso, grazie al Centro culturale “Manzoni”.
Il giornalista reporter ha così riassunto i cinque mesi di sequestro: «La mia fede è darsi, io non credo che Dio sia un supermercato, non vai al discount a chiedere la grazia, il perdono, il favore. Questa fede mi ha aiutato a resistere. È la storia di due cristiani nel mondo di Maometto e del confronto di due diverse fedi: la mia fede semplice, che è darsi, è amore, e la loro fede che è rito. Avevo anche un mio block notes e ogni giorno segnavo ciò che succedeva. L’avevo quasi finito, mancavano due pagine. L’ultimo giorno me l’hanno preso. Mi è servito soprattutto a tenere il conteggio dei mesi, dei giorni, perché se uno perde il senso del tempo affonda in un pozzo da cui non esce più».
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