Lecco, pizzeria della legalità

Candidati gestori, fatevi avanti

Per ora si sono presentate solo due associazioni

Ieri il punto alla presenza di tutti i promotori

Intanto lavori in corso per la ristrutturazione

LECCO

L’operazione “pizzeria della legalità” all’ex Wall Street in via Belfiore 1, è ormai in pista. Comune, Prefettura e tutti gli enti coinvolti, a partire dall’associazione Libera, spingono sull’acceleratore.

Anche se, purtroppo, per ora non c’è un interesse pressante nel gestire questo immobile confiscato alla N’drangheta. Ci sono solo due manifestazioni d’interesse (un’associazione di Milano e una della provincia) per il bando di evidenza pubblica per l’affidamento in concessione a titolo gratuito della pizzeria della Ndrangheta “Wall Street” che entro breve dovrà diventare la tanto attesa pizzeria dei “Saperi e sapori della legalità”. Ma la speranza è che entro il 20 marzo i soggetti interessati, che dovranno formalizzare le proprie “candidature”, siano molti di più.

Il bando è reso possibile dall’impegno di diversi attori: Prefettura, Comune, Regione Lombardia, Aler di Lecco e le associazioni come Libera. Il sindaco Virginio BrivioJessica Mazza socia di Libera, Wolfango Pirelli segretario generale Cgil, Casto Pattarini e Salvatore Rizzolino consiglieri comunali di Lecco, Claudia Carotenuto di Arci Lecco e Stefano Simeone, capo di Gabinetto della Prefettura hanno fatto il punto della situazione.

Il cancello di Wall Street è già aperto per il cantiere dei lavori iniziati a gennaio. «La restituzione dell’utilizzo sociale alla città e al territorio – afferma Paolo Cereda, referente del territorio per l’associazione Libera – vive intorno a questo protocollo molto concreto e operativo firmato a giugno 2014 e che vede tutti gli attori coinvolti.L’associazione Libera come nucleo di supporto alla Prefettura per i beni confiscati si impegnerà a collaborare alla ricerca di risorse economiche, professionali e tecniche del progetto oltre ad assicurarne la promozione nel mondo dell’associazionismo».Intanto la raccolta fondi di Libera ha accumulato dei soldi per gli arredi interni alla pizzeria della legalità. La Unicredit Foundation ha stanziato 50mila euro. E l’asta di Caterpillar ha raccolto altri fondi. Tra questi anche quelli di una signora che ha “comprato” la possibilità di dare un nome a sua scelta a una pizza che sarà nel menu (600 euro).

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