Nove medaglie alla memoria di internati lecchesi

Il prefetto Paolo Ponta: «Dobbiamo onorare ma soprattutto di ricordare i cittadini reclusi e di seguire il loro comportamento come un modello di vita»

Lecco

In occasione della Giornata dell’Internato, istituita con la legge 6 del 13 gennaio 2025, il Presidente della Repubblica, su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha concesso la Medaglia d’Onore a nove residenti della Provincia di Lecco: Mario Beretta, Mario Cattaneo, Calisto Colombo, Giovanni Battista Colombo, Natale Goretti, Domenico Magni, Giovanni Ricotti, Emilio Riva e Francesco Amedeo Tenderini. Questi cittadini furono deportati e imprigionati nei lager nazisti in tempi e circostanze diverse; uomini che, con coraggio e dignità, si rifiutarono di collaborare con il governo Nazionalsocialista e, per tale ragione, furono condotti forzatamente in luoghi di orrore e violenza e costretti al lavoro coatto. La cerimonia di premiazione si è svolta il 20 settembre all’Auditorium Casa dell’Economia di Lecco, in presenza dei familiari degli internati e di cittadini lecchesi.

Tante anche le figure istituzionali in sala, con diversi sindaci locali, tra i quali Alessandra Hoffman, Presidente della Provincia di Lecco, che ha aperto l’evento sottolineando l’importanza della parola ’no’ con cui questi eroici uomini si opposero con fermezza ai nazisti, dando esempio di moralità, nonostante le terribili conseguenze a cui sapevano di andare incontro. Ha poi proseguito il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni: «Voglio sottolineare l’importanza della ricerca storiografica che ha permesso di dare memoria a questi nostri concittadini. Le medaglie che assegniamo oggi non sono semplici oggetti, ma servono a noi tutti come esempio per continuare a seguire nel presente i comportamenti di questi grandi uomini».

Ha contribuito anche Paolo Ponta, il nuovo prefetto di Lecco, che ha voluto ribadire l’importanza della Giornata: «Lo scopo di questo giorno commemorativo è quello di onorare, ma soprattutto di ricordare i cittadini reclusi e di seguire il loro comportamento come un modello di vita». Successivamente, si è tenuta la premiazione vera e propria con la consegna delle medaglie da parte dei sindaci dei paesi di origine degli internati ai loro familiari. Diverse le testimonianze e i racconti di parenti e nipoti di uomini che durante la Seconda Guerra Mondiale affrontarono un destino fatto di sofferenza e fame: tutti, infatti, combatterono e furono poi catturati e imprigionati dalle forze tedesche nei campi di concentramento; fortunatamente, ognuno di loro riuscì a rimpatriare a conflitto concluso, non senza ulteriori fatiche. Particolarmente significativa, anche a livello culturale, la ricerca effettuata dal giovane Paolo Colombo, di soli undici anni, sul proprio nonno Giovanni Battista Colombo: catturato in Francia nel settembre del ’43 e deportato nel lager di Kempten, venne liberato dalle forze alleate solo nel maggio del ’45. La Giornata dell’Internato quindi, oltre che di onorare i nostri straordinari cittadini e le loro rispettive famiglie, ha avuto e avrà sempre lo scopo di commemorare gli eroici comportamenti di coloro che ebbero il coraggio di opporsi alle brutalità del nazifascismo e di far sì che siano d’esempio per ognuno di noi.

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