
(Foto di Luca Gianatti)
Primarie regionali Pd
I numeri sono bassissimi
Nei cinque seggi allestiti domenica nei mandamenti hanno votato 282 fra iscritti e simpatizzanti del partito
Nemmeno trecento votanti in tutta la provincia, 126 nel capoluogo.
Numeri bassi – ma suona quasi eufemistico - alle primarie del Partito democratico per scegliere il segretario regionale della Lombardia: nei cinque seggi allestiti domenica nei mandamenti hanno votato 282 fra iscritti e simpatizzanti del partito. Tanto per dare un termine di paragone, alle primarie nazionali del dicembre scorso, quelle vinte da Matteo Renzi per la carica di segretario nazionale, i votanti erano stati oltre 4.600, ma anche nelle consultazioni precedenti i numeri erano sempre stati superiori. Un trend che Valtellina e Valchiavenna condividono con il resto dei territori in cui si è votato per il rinnovo delle segreterie regionali del Partito democratico: già nel pomeriggio si parlava di «allarme affluenza» nelle 14 Regioni coinvolte, più la provincia di Bolzano, poi alla chiusura dei seggi i dati hanno mostrato un calo della partecipazione generalizzato.
In provincia di Sondrio – con uno spoglio-lampo, visto il numero delle schede da conteggiare – dalle urne è uscito il nome di Alessandro Alfieri, renziano, capogruppo del Pd al Pirellone dato per nettamente favorito già alla vigilia nella corsa con Diana De Marchi, area Civati, consigliera provinciale a Milano: 177 i voti per Alfieri, 102 quelli per De Marchi. A Sondrio il capogruppo Pd al consiglio regionale ha incassato 97 voti contro i 28 della candidata civatiana, a Morbegno è finita 38 a 33 per Alfieri, a Sondalo 12 a 3 per De Marchi, a Tirano 21 a 13 per Alfieri, a Chiavenna 18 a 16 per il consigliere regionale. E nelle urne sono finite anche tre schede bianche.
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