Scoppia la rivolta della biancheria

Ospedale, protestano gli infermieri

Contestato il servizio di lavaggio e nolo di lenzuola e divise per il personale

I disagi per i camici bianchi: «Ormai sono lisi e sono diventati trasparenti»

Merate

Capisala in rivolta al Mandic perché manca la biancheria per i letti dei reparti e le divise del personale sono lise e trasparenti.

Nei giorni scorsi, tra i responsabili infermieristici dei singoli reparti dell’ospedale di Merate, i responsabili infermieristici dell’azienda e alcuni amministratori della Elis Italia di San Giuliano Milanese, società che gestisce il servizio di “lavanolo” (così, in gergo, si chiama il servizio di lavaggio e noleggio della biancheria ospedaliera), sono volate parole grosse.

Tramite e-mail, in tanti si sono lamentati per la qualità del servizio fornito e che, sostengono, negli ultimi tempi ha subito un netto peggioramento.

Infermiere e infermieri ausiliari devono indossare divise rotte, macchiate o non stirate. O peggio, semitrasparenti, talmente sono usurate. In alcuni reparti, le tagli più piccole mancano totalmente. In altri, invece, infermiere stanche di mostrare a tutti i propri gusti in tema di biancheria, in spregio alle regole, hanno iniziato a indossare i camici azzurri, presi dalla sala operatoria, al posto di quelli bianchi.

Spiega il direttore sanitario Gedeone Baraldo: «Nell’ottica della spending review, è stato eliminato un giorno di rifornimento (il sabato) e quindi nei primi giorni della settimana si verifica qualche problema. Ma stiamo lavorando per risolverlo.n

L’articolo completo su La Provincia di Lecco del 22 marzo

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