Cronaca
Mercoledì 19 Novembre 2025
Turismo: a Lecco in quindici anni presenze cresciute del 149%
I dati del boom sul Lario in una ricerca condotta dall’università Cà Foscari di Venezia. Urgono strategie per contenere l’impatto sulle comunità locali
Lecco
In quindici anni, tra il 2009 e il 2024, le presenze turistiche sono cresciute dell’89% nella provincia di Lecco, e del 52% nella provincia di Como e mentre nei due capoluoghi l’aumento è stato ancora più consistente: con un incremento del 149% a Lecco e del 137% a Como.
Lo dicono i dati del convegno “Tourism Open Up: risultati e visioni”, nato dal progetto di ricerca Tourism Open Up. L’iniziativa, sviluppata nell’ambito del Bando Changes Crest– Spoke 9 con il sostegno del Pnrr, è stata finanziata dall’Università Ca’ Foscari di Venezia e promossa dal Consorzio Consolida, in partnership con EuricseE – European Research Institute on Cooperative and Social Enterprises e la cooperativa sociale Tikvà – Economie territoriali inclusive. La presentazione a Lariofiere a Erba.
La quota di turisti internazionali sul totale è passata dal 67% all’87% nella provincia di Como e dal 46% al 73% in quella di Lecco. La provenienza geografica dei visitatori mostra un’alta concentrazione: quasi il 40% proviene da Germania e Stati Uniti, mentre Francia, Regno Unito, Paesi Bassi e Svizzera contribuiscono per circa il 30% complessivo. Tra i turisti italiani, il 62% proviene dal nord Italia, con il 43% dalla sola Lombardia.
Anche le modalità di alloggio evidenziano differenze significative tra le province: nel Comasco, il 60% dei turisti sceglie strutture alberghiere, di cui oltre la metà in hotel a 4 o 5 stelle, mentre il restante 40% si orienta verso soluzioni extra-alberghiere, principalmente appartamenti in affitto e campeggi. Nella provincia di Lecco, la situazione è speculare: il 60% dei visitatori sceglie soprattutto appartamenti, mentre il 40% soggiorna in hotel.
Il lago di Como si conferma una meta attrattiva soprattutto per la bellezza del paesaggio e la natura, citata dal 48% dei visitatori come principale motivo della scelta della destinazione, mentre circa il 20% indica motivazioni culturali. Le differenze tra le province sono evidenti: a Lecco, il 56% dei turisti è attratto dalla natura, a Como il 39%, mentre la componente culturale prevale a Como (29%) più che a Lecco (10%).
I turisti combinano attività culturali e outdoor: il 66% visita monumenti, musei, ville, esplora l’artigianato locale e i prodotti enogastronomici, e pratica escursioni o sport all’aria aperta. Il 23% si concentra esclusivamente sulle attività culturali, il 6% solo su quelle outdoor, mentre solo il 5% non partecipa ad alcuna attività specifica. Il 70% dei turisti si sposta sul territorio in modalità “green”, camminando, utilizzando la bicicletta o i mezzi pubblici.
Una parte della ricerca ha approfondito il turismo “da dentro”, dando spazio alle voci di chi lo vive ogni giorno: amministrazioni locali, operatori culturali e turistici, organizzazioni del terzo settore, strutture ricettive e servizi per la mobilità. Questa indagine, curata in particolare dal Consorzio Consolida insieme a Euricse, evidenzia come il turismo sul lago di Como non sia percepito solo come motore economico, ma come un fenomeno che incide profondamente sulle relazioni sociali e sulla vita quotidiana delle comunità. La crescita dei flussi turistici è vissuta in modo ambivalente: rappresenta sì un’opportunità di sviluppo e visibilità internazionale, ma genera anche pressioni e squilibri nei contesti locali.
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