
Economia / Merate e Casatese
Mercoledì 25 Giugno 2025
Technoprobe si aggiudica l’area ex Beton Villa a Merate
Si tratta di una zona di circa 50mila metri che da quasi vent’anni versa in stato di totale abbandono
Merate
Technoprobe si è aggiudicata all’asta l’ex area Beton Villa di Merate. Si tratta di una zona di circa 50mila metri che da quasi vent’anni versa in stato di totale abbandono. Negli ultimi anni, il curatore aveva svolto più aste. Ogni volta, tuttavia, l’asta per l’assegnazione dell’area che si trova all’incrocio tra via Laghetto e via Como era andata deserta.
Questa volta si è invece fatta avanti Technoprobe, che conta 3300 dipendenti, 1700 dei quali in Italia, che ha deciso di accaparrarsela.
Con una nota, la multinazionale italiana, leader nel settore dei semiconduttori e della microelettronica, con quartiere generale a Cernusco Lombardone, sottolinea come l’acquisizione rappresenti «un importante passo verso la rigenerazione dell’area: l’azienda si farà carico degli oneri di bonifica necessari per rendere nuovamente fruibili gli spazi. In parallelo, verrà avviato un tavolo di confronto con le amministrazioni comunali per condividere una strategia di riqualificazione, con l’obiettivo di restituire valore e funzionalità a una zona da tempo inutilizzata».
Contatti già stabiliti con il sindaco Mattia Salvioni che ha ribadito l’importanza dell’operazione, assicurando che «in Comune ci muoveremo subito insieme all’azienda per capire quali possono essere le prospettive e i risvolti per tutta la comunità. Vogliamo massimizzare uno dei punti fondamentali dello sviluppo del territorio. Da parte nostra - assicura - c’è disponibilità a valutare proposte e idee che dovranno essere approfondite».
L’acquisizione dell’ex area Beton Villa rientra nella più ampia strategia di espansione di lungo periodo dell’azienda, che intende ampliare e razionalizzare le proprie attività produttive e progettuali. L’area è infatti attualmente in valutazione come possibile sede per ospitare parte di questo sviluppo in competizione con altre due terreni nella vicina provincia di Monza e Brianza.
«La decisione finale sull’ubicazione dei nuovi investimenti sarà presa dal consiglio di amministrazione sulla base di diversi parametri, tra cui i costi complessivi, tipologia di intervento realizzabile, tempi di attuazione e la semplicità dei passaggi burocratici-autorizzativi».
Sempre l’azienda sottolinea inoltre come la scelta di acquisire l’area abbandonata dimostri «l’impegno nei confronti del territorio e della sostenibilità industriale, aprendo la strada a nuove opportunità di crescita, rigenerazione urbana senza consumo di ulteriore territorio, e collaborazione istituzionale».
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