Il divorzio grigio di donald dall’europa

Immaginatevi la scena. Un vecchissimo e ricco signore che ama credersi giovane, con i capelli tinti ora di un arancione pazzesco ora di biondo sempre buffamente acconciati e la pelle del viso talmente cotta dalla lampada solare da sembrare cuoio texano.

Questo vecchio signore dai modi tipicamente spicci e bulleschi, sposato da oltre settant’anni con la stessa donna abituata ai concreti vantaggi di un matrimonio con un riccone e quindi un po’ (un po’ tanto) viziata, decide di darci un taglio. Al diavolo, pensa, il mondo è pieno di ragazze intraprendenti alle quali tipacci come me non dispiacciono: perché devo continuare a sprecare i miei anni ancora gagliardi con questa vecchia sanguisuga rugosa e ingrata? E così si riunisce con i suoi avvocati e pianifica una cosa che i sociologi hanno ormai da tempo indicato come un fenomeno in crescita nella nostra società occidentale edonistica e giovanilistica: il cosiddetto divorzio grigio. Sì, insomma, la fine di un matrimonio tra anziani che credono (almeno uno dei due) di avere ancora qualcosa di meglio da chiedere alla vita.

Ecco dunque che il signor Donald Trump da New York, domiciliato in Pennsylvania Avenue a Washington per lavoro, ma di fatto residente in una più confortevole e parecchio kitsch magione privata nella tiepida Florida, recide d’autorità i suoi legami con la donna della sua vita, che di nome fa Europa e di cognome Unita.

Il pretesto (serve sempre un pretesto in questi casi) è che la vecchia carampana, che ha case di lusso sparse tra Parigi, Berlino e Roma, ma un domicilio fiscale a Bruxelles in Belgio, si faccia un po’ troppo gli affari suoi con i generosi assegni del marito, sempre impegnato oltre Atlantico. La signora non solo approfitta di vantaggiosi (per lei) accordi matrimoniali che risalgono al felice passato remoto della loro gioventù, ma lamenta pure fastidiosamente che un bullaccio suo vicino di casa, un certo Vladimiro, tenda a molestarla con insistenza.

E non fa che pretendere d’essere difesa da lui, il che ha un suo costo assai elevato in dollaroni sonanti. Una vera seccatrice, diciamolo una buona volta!, pensa stizzito il Don.

E così la molla. Divorzio grigio, alè. Un gesto alla moda in un certo ambiente, per chi se lo può permettere. Voltate le spalle alla compagna di una vita, ormai percepita solo come un costoso problema. E che sarà mai, a questo punto, se lasciata a se stessa e alle sconce brame del Vlad, tutto potrà accaderle? Non è più affar suo. Avrebbe dovuto capire per tempo che una donna di mondo deve anche imparare a difendersi da sola. Lui glielo aveva ripetuto tante di quelle volte… Non ha voluto farlo?

Adesso si arrangi. Oltretutto, quel Vladimiro lui lo conosce bene, e sotto sotto non gli dispiace affatto: tra spregiudicati (per non dire di peggio) ci si riconosce a pelle. Faccia dunque un po’ quel che gli pare, il Vlad, con la vecchia Europa. La minacci pure, la strapazzi se vuole. E se alla fine ci scappasse un femminicidio, chissenefrega. In fondo, sarà un altro gesto alla moda dei nostri tempi sconsiderati e bui, anche più di un divorzio grigio.

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