A Sondrio si farà una piscina all’aperto

La conferma dall’assessore allo Sport Michele Diasio. Non sarà al parco Bartesaghi

Sondrio

La piscina all’aperto si farà, anche se non al Parco Bartesaghi. L’amministrazione comunale di Sondrio ha confermato la volontà di realizzare l’impianto e di farlo in tempi possibilmente rapidi.

A darne conferma è stato l’assessore allo Sport, Michele Diasio, che venerdì sera in aula ha risposto all’interpellanza presentata dai gruppi consiliari di minoranza Futuro insieme e Sinistra per Sondrio.

«In città, oltre alla piscina comunale coperta del Centro Merizzi, non ci sono impianti che soddisfino le esigenze estive di refrigerio e svago per i cittadini – ricordava il documento –. Già nell’estate del 2022 si era aperto un dibattito sulla creazione di uno spazio organizzato, come una piscina all’aperto, per contrastare la calura estiva e al tempo stesso offrire possibilità di svago. L’assessore allo Sport della giunta di allora, che è anche quello attuale, Michele Diasio, aveva confermato l’interesse dell’amministrazione per la creazione di un luogo sicuro per la balneazione estiva dei sondriesi, pur evidenziando la necessità di valutarne i costi di gestione e i servizi accessori che avrebbe comportato. L’ipotesi allora più accreditata era quella di creare un “lido” sicuro al Parco Bartesaghi, nei pressi del bar e del campo da beach volley».

Sottolineando come non fosse necessario pensare a strutture enormi e complesse, ma piuttosto a un impianto a basso impatto in una porzione di territorio già di proprietà del Comune e bisognosa di riqualificazione, i consiglieri Rita Dioli e Alberto Maspero avevano dunque chiesto alla giunta cosa intendesse fare.

«È convinzione dell’amministrazione che la città non solo ne abbia bisogno, ma che la piscina debba essere realizzata in tempi rapidi – ha risposto Diasio –. Come ricordato, già due anni fa ci eravamo interrogati sulla migliore collocazione, valutando il Parco Bartesaghi che, a prima vista, sembrava l’area più adatta. Di fatto, però, sono emerse criticità soprattutto sotto il profilo urbanistico e normativo che ci hanno portato a scartarla».

Gli impedimenti sarebbero legati all’articolo 13 del Piano territoriale di coordinamento provinciale, che non contempla questo tipo di opere, al Piano degli indirizzi forestali e al Piano di assetto idrogeologico (Pai), in particolare alle norme dell’articolo 30 che disciplina le fasce di esondazione. Senza dimenticare le difficoltà dovute alle carenze dei sottoservizi, come la rete fognaria.

«È per questo – ha spiegato Diasio – che abbiamo individuato un’area alternativa in cui realizzare l’impianto. Si tratta di un’area di proprietà del Comune attualmente soggetta a una convenzione, per la quale stiamo valutando, a livello tecnico ma anche giuridico-amministrativo, il percorso migliore da intraprendere. Abbiamo già avuto un primo incontro con un operatore economico interessato, che si è riservato di formalizzare una proposta. Siamo convinti che il costo di realizzazione dell’opera, comprensivo degli spogliatoi, sia preferibile venga sostenuto interamente dall’amministrazione comunale e per questo abbiamo già iniziato a muoverci per reperire le risorse necessarie».

Quale sia l’area di interesse, l’assessore per il momento non ha voluto rivelarlo, in attesa che l’operatore formalizzi la propria proposta, riservandosi di discuterne in una successiva commissione consiliare. Tuttavia, per le caratteristiche, molti hanno ipotizzato si possa trattare dell’area del Tennis Club in via Vanoni, dove in passato il gestore aveva installato due piscine nello spazio oggi occupato dai campi da padel.

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