
Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 06 Ottobre 2025
Addio a Daniela Valzer, docente e collaboratrice del nostro giornale
Insegnante di italiano al liceo Scientifico Alberti di Bormio, collaboratrice stimata del nostro quotidiano, è scomparsa prematuramente

Bormio
È venuta a mancare, all’improvviso, nella notte fra sabato e domenica all’ospedale «Morelli» di Sondalo, la giornalista e professoressa Daniela Valzer, 51 anni, di Bormio. Un decesso che ha colpito diverse comunità, quelle del paese di residenza, del mondo della scuola e del giornalismo, essendo Daniela stata a lungo apprezzata collaboratrice di questo giornale di cui è stata pure redattrice nella redazione del capoluogo valtellinese, prima di dedicarsi all’insegnamento.
Negli ultimissimi giorni c’è stato un aggravamento repentino della malattia contro la quale combatteva da alcuni anni, affiancata nella battaglia dall’adorato marito, l’avvocato Stefano Clementi, classe 1976, e dai figli Mattia del 2009 e Tommaso del 2012 e da tutti i suoi cari che le volevano tanto bene.
Insegnava italiano al liceo Scientifico Alberti di Bormio, ma l’impegno, da diversi anni nelle aule scolastiche, non l’aveva allontanata dalla sua prima occupazione di giornalista esperta, in particolare, di argomenti culturali e alle pagine di Cultura del quotidiano non faceva mai mancare il suo prezioso contributo.
Ricchi e particolareggiati, infatti, erano i suoi servizi sulle più variegate argomentazioni in materia culturale del territorio valtellinese, soprattutto di quello dell’Alta Valle che conosceva in modo approfondito e che cercava di divulgare in modo assolutamente comprensibile ai più, non soltanto ai lettori più acculturati.
Quando, nell’ormai lontano anno 2000, chi scrive questo articolo lasciò «La Provincia di Sondrio» per affrontare un’altra avventura professionale si liberò un posto fisso al quotidiano, si spese con successo, con l’allora direttore Alessandro Sallusti, per la sua assunzione. Ricordo che lei era molto titubante, temeva di doversi occupare di cronaca nera e giudiziaria come faceva il sottoscritto, ma non sarebbe stato così. La convinsi, con non poca fatica, ad accettare la proposta di lavoro. Si trasferì, dunque, a Sondrio per potere lavorare in redazione, ma nel capoluogo valtellinese soffriva per la lontananza dalle sue amate montagne e così un giorno, dopo alcuni mesi, mi chiamò per annunciarmi la decisione di rassegnare le dimissioni: «Non riesco a vivere in città. Mi mancano troppo le mie montagne, la natura e la possibilità di fare un giro nei sentieri vicino a casa tutti i giorni».
Lasciò con la promessa di continuare, come semplice ma autorevole collaboratrice dal Bormiese e così ha continuato a fare sino a poche settimane fa.
Di recente aveva partecipato a un progetto, con la scuola nella quale insegnava, sull’ingegner Carlo Donegani in concomitanza con le celebrazioni del centenario del passo alpino dello Stelvio e la sua scuola, con lei alla guida del progetto, ha vinto il primo premio.
Poi, purtroppo, l’aggravamento delle condizioni di salute che ne hanno determinato il decesso del tutto inaspettato, quando soltanto domenica scorsa in tanti l’avevano incontrata e salutata nelle vie del paese e sembrava stesse bene dopo la recente operazione alla quale si era sottoposta. L’arciprete di Bormio, don Fabio Fornera, ha già fissato per domani, mercoledì 08 ottobre 2025, la data del funerale, in programma alle 14.30, mentre i coscritti del 1973 già pensano di celebrare, a breve, una Santa Messa in suo ricordo.
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