Cronaca / Morbegno e bassa valle
Lunedì 10 Novembre 2025
Ardenno, chi era l’ingegnere che ha perso la vita sul Pizzo Bello
L’uomo, originario del Trentino, era molto conosciuto in zona per la sua attività professionale e il suo impegno nella comunità locale.
Ardenno
Era un’escursione come tante, una giornata in montagna insieme alla moglie, in uno degli ambienti che amava di più. Ma quella di domenica si è trasformata in una tragedia. Mauro Profaizer, 57 anni, originario del Trentino e da oltre vent’anni residente ad Ardenno, ha perso la vita in un drammatico incidente avvenuto sulle Alpi Retiche, nella zona del Pizzo Bello, a circa 2.570 metri di quota, nel territorio di Berbenno di Valtellina.
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo stava percorrendo una cresta erbosa quando avrebbe perso l’equilibrio, scivolando per quasi 300 metri lungo un pendio con salti di roccia. I traumi riportati nella caduta sono stati purtroppo fatali. L’allarme è scattato alle 12.56 e in breve tempo sul posto sono intervenuti i tecnici del Soccorso alpino di Sondrio, i militari del Sagf della Guardia di finanza, i carabinieri della Compagnia di Sondrio e l’elisoccorso Areu decollato da Como con a bordo il medico rianimatore e il tecnico del Cnsas.
Nonostante la rapidità dell’intervento, per Mauro Profaizer non c’era più nulla da fare: il medico non ha potuto che constatarne il decesso. Le operazioni di recupero sono state rese difficili dalle condizioni ambientali invernali, con neve, ghiaccio e temperature rigide che hanno complicato l’atterraggio dell’elicottero e la movimentazione in quota.
Mauro Profaizer era ingegnere, laureato al Politecnico di Milano, e aveva al suo attivo numerose pubblicazioni e brevetti. Dopo un periodo trascorso fuori regione, si era trasferito in Valtellina oltre vent’anni fa, dove viveva con la moglie — originaria di Ardenno — e i tre figli, tutti ormai maggiorenni. Da quindici anni lavorava per la Ghelfi Ondulati, dove era stimato per la competenza, la professionalità e la dedizione al lavoro.
Originario di Rovereto, in Trentino, dove aveva completato gli studi superiori diplomandosi nel 1987 all’Istituto Rosmini con il massimo dei voti, Profaizer aveva mantenuto nel tempo un legame profondo con le sue radici trentine, pur integrandosi pienamente nella comunità valtellinese.
La notizia della sua scomparsa ha suscitato profonda commozione ad Ardenno, dove era conosciuto come una persona riservata, gentile e sempre disponibile. «In tutta la comunità si è percepito un dolore profondo per questa vita stroncata prematuramente», ha dichiarato la sindaca Laura Bonat. «Una bella famiglia, riservata ma conosciuta e stimata in paese. La notizia ci ha lasciati attoniti e ammutoliti. L’amministrazione comunale esprime la propria vicinanza e il proprio cordoglio ai familiari».
Una comunità intera si stringe ora attorno alla famiglia Profaizer, sconvolta da una perdita tanto improvvisa quanto dolorosa.
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