Brivio, domani l’udienza per il 34enne indagato per la morte di Milena e Giorgia

Il polacco di 34 anni comparirà in tribunale per l’udienza che dovrà stabilire la legittimità del suo arresto dopo l’incidente costato la vita alle 21enni Milena Marangon e Giorgia Cagliani. L’uomo è risultato positivo alla cannabis

Brivio

Il faccia a faccia con il magistrato è previsto domani, in occasione dell’udienza di convalida dell’arresto. In quella sede, il 34enne polacco finito in carcere con l’accusa di duplice omicidio aggravato in relazione alla morte di Milena Marangon e Giorgia Cagliani avrà la possibilità di dare la propria versione dei tragici fatti avvenuti la notte di sabato a Brivio, quando le due amiche 21enni sono state travolte e uccise dal furgone da lui condotto, mentre una terza ragazza è rimasta illesa.

L’uomo è difeso dall’avvocata Luisa Bordeaux che, al momento, non ha rilasciato dichiarazioni in merito alla vicenda e non ha chiarito quale strategia difensiva intenda adottare. L’indagato potrebbe decidere se rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari, incaricato di convalidare o meno il provvedimento restrittivo eseguito dai carabinieri di Merate, oppure avvalersi della facoltà di restare in silenzio.

La legale, nota per essere stata insieme al collega Fabio Schembri tra i difensori di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati per la strage di Erba, potrebbe anche chiedere una modifica della misura cautelare.

Secondo quanto emerso, l’autista è risultato positivo alla cannabis, circostanza che aggrava la sua posizione. Non è però chiaro se l’assunzione sia avvenuta poco prima della tragedia o in tempi precedenti, dato che i cannabinoidi possono restare nell’organismo a lungo.

L’inchiesta, oltre a verificare le condizioni psicofisiche dell’uomo, mira a ricostruire nel dettaglio la dinamica dell’incidente, partendo dai rilievi effettuati sul luogo della tragedia che ha spezzato la vita delle due giovani amiche. Tra i punti da chiarire, come avviene in casi simili, ci sono la velocità del mezzo, la posizione dei pedoni al momento dell’impatto e ogni circostanza utile a definire con precisione la responsabilità penale. A tal fine, la procura di Lecco potrebbe affidare una consulenza tecnica a un esperto in materia.

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