
Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 19 Luglio 2013
«Chiediamo scusa per le offese»
Lettera dei ragazzi delle band
Sondrio Chiedono scusa «per aver offeso una parte delle persone della comunità» e si assumono tutta la responsabilità di un episodio nel quale «la disponibilità del Policampus è stata da noi stupidamente non rispettata, oltrepassando i limiti civili».
Dopo la segnalazione del consigliere comunale di Rilanciamo Sondrio, Gianfranco Bordoni , sulla questione dei problemi al Policampus arriva una lettera aperta firmata «I ragazzi delle band», scritta dai giovani musicisti protagonisti dei concerti del mese di giugno nell’area del Policampus, uno dei quali – come ha segnalato in questi giorni Bordoni in Comune – era finito a suon di bestemmie a gran voce al microfono.
«A seguito dell’articolo pubblicato da La Provincia di Sondrio, scrivono i ragazzi nel loro breve testo, «noi giovani artisti desideriamo davvero scusarci per aver esagerato durante le nostre serate al Policampus nello scorso mese di giugno, e per aver offeso con le nostre azioni parte delle persone della comunità».
Il confronto
Dopo la segnalazione di Bordoni l’assessore all’Istruzione Marina Cotelli ha promesso di confrontarsi al più presto con il consorzio Sol.Co, che da tempo gestisce i servizi del centro polifunzionale di via Tirano, per chiedere anche un maggior controllo su quanto accade al “Poli”, come lo chiamano i ragazzi, perché «la struttura è nata come un contesto “protetto” e non deve diventare un luogo di “sballo”». Al centro dell’attenzione ci sono anche «presenze che lasciano perplessi gli stessi ragazzi, al bar e nei dintorni», ha rimarcato Bordoni, e palazzo Pretorio valuterà la situazione.
Rispetto ai problemi segnalati sui radunio legati ai concerti, però, i giovani musicisti si prendono tutte le “colpe” dell’episodio.
Un nuovo posto
«Vogliamo assumerci la responsabilità dell’accaduto – scrivono ancora i ragazzi nel loro testo– e ci dispiace che la disponibilità data dal gestore del Policampus nell’offrirci un posto in cui esibirci sia stata da noi stupidamente non rispettata, oltrepassando i limiti civili».
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