Civate, i restauri degli affreschi

In basilica mostra e presentazione

Si tratta di opere romaniche del 17esimo secolo. Apertura al pubblico anche oggi

Civate

«Restituiamo simbolicamente la chiesa di San Calocero alla comunità, civatese e lecchese: un edificio magico, da conservare e sviluppare come occasione anche di turismo, per l’occupazione dei giovani»: l’architetto Roberto Spreafico è stato tra gli ospiti, ieri, dell’inaugurazione del restauro degli affreschi romanici e del 17esimo secolo, del quale si era iniziato a parlare nel 1996 quando la struttura era ancora parzialmente inaccessibile e in stato d’abbandono.

La straordinaria trasformazione, ieri, è stata evidente a tutti; la mostra fotografica resta aperta anche oggi. L’inaugurazione è stata definita dal sindaco, Baldassare Mauri, «un evento importantissimo per Civate», del quale ha reso merito particolare a Maria Agostoni, presidente della “Casa del cieco” nel cui complesso San Calocero rientra; la Fondazione che la gestisce, così come la Fondazione comunitaria del Lecchese e Fondazione Cariplo, hanno sostenuto economicamente l’impresa, insieme alla Regione: lo ha ricordato, tra gli altri, il parroco don Gianni De Micheli, rievocando i primi passi del «progetto “Luce nascosta”.

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