Dopo 133 anni si abbasseranno le serrande del Bar del Mel in centro a Calolziocorte

A diffondere la notizia, dopo un colloquio con il proprietario, che ha preferito non commentare, Diego Colosimo, capogruppo di Cambia Calolzio, che come molti politici in quelle sale ha partecipato a tante riunioni e dibattiti

Calolziocorte

Dopo 133 anni, si abbasseranno le serrande del Bar del Mel in centro a Calolziocorte.

Nei prossimi giorni saranno serviti gli ultimi caffé. Poi, dal 3 giugno, calerà il sipario su uno del luoghi simbolo di Calolziocorte.

A diffondere la notizia, dopo un colloquio con il proprietario, che ha preferito non commentare, Diego Colosimo, capogruppo di Cambia Calolzio, che come molti politici in quelle sale ha partecipato a tante riunioni e dibattiti.

«Sapere che tra pochi giorni il bar chiuderà ci ha sconvolto e ci ha fatto molto male, tanto da farci versare due lacrime assieme a Virginio Panzeri, il proprietario, e alla compagna Anita, factotum da oltre cinquant’anni».

Alla base della decisione, come hanno spiegato i gestori, ragioni economiche e un calo di clientela legato anche al cambiamento della zona. «Non è più come una volta», ha sintetizzato Colosimo, che sottolinea come questa chiusura segni «una perdita profonda» per Calolziocorte. «Tra le chiusure sofferte di negozi che si sono arresi in questi ultimi vent’anni, la perdita di questo luogo quasi sacro per moltissimi cittadini ci ha ferito profondamente. Non ci voleva».

Il bar, che ha attraversato due secoli di storia, non è stato solo un esercizio commerciale, ma un presidio sociale. L’ultima riunione importante ospitata in quelle sale è stata quella per il lancio del comitato per una diversa Lecco-Bergamo. Ma molte anni, negli anni, l’hanno preceduta.

«Il Bar del Mel - conclude Colosimo - ha segnato un importante punto di riferimento per diverse generazioni di giovani e cittadini abbrutisce e svuota ancor più la nostra città. Ringraziamo i proprietari per averci accolti ed ospitati con gentilezza anche di fronte ad animate discussioni tra “rossi” e “neri”. Di storia al Mel ne è stata fatta».

Anche il sindaco Marco Ghezzi ha espresso il suo dispiacere, scegliendo un tono sobrio e personale: «Mi dispiace anche come avventore. Sono cliente e quello è un bar storico. È una perdita per la comunità e il territorio. L’auspicio è che arrivi qualcuno che lo voglia riaprire».

Parole di affetto arrivano anche da parte di Sonia Mazzoleni, capogruppo di Bene Comune: «Ci sono luoghi e spazi che animano una città, esercizi pubblici che non solo esercitano la loro attività ma che poi negli anni, di quella città e della sua storia ne diventano parte stessa: il Mel è stato questo». Un luogo centrale che »diventava punto di conversazione della vita pubblica della città, dove le discussioni non trascendevano mai, rimanendo vivaci, ironiche e leggere, preservando quel senso di rispettoso confronto».

Dopo il 3 giugno resterà attiva solo l’attività alberghiera, mentre il bar sarà consegnato alla memoria.

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